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Svelata la vera identità di Elena Ferrante? È bufera nel mondo dei romanzi

Il Sole 24 svela la vera identità di Elena Ferrante. Adesso è bufera nel mondo dei romanzi e della letteratura in generale

3 Ottobre 2016
L'amica geniale di Elena Ferrante

la vera identità di elena ferranteROMA –  È bufera nel mondo dei romanzi e della letteratura in generale. Al centro della discussione la vera identità di Elena Ferrante, svelata da un’inchiesta del Sole 24 Ore.

La vera identità di Elena Ferrante: le spiegazioni del Sole 24 Ore

Secondo l’inserto domenicale del quotidiano, non ci sarebbero dubbi. A nascondersi dietro il celebre pseudonimo ci sarebbe Anita Raja, traduttrice dal tedesco all’italiano per Edizioni e/o, casa editrice dei lavori della Ferrante. A portare avanti l’inchiesta, pubblicata in contemporanea su Frankfurter Allgemeine Zeitung, sul francese Mediapart e sul sito della The New York Review of Books, il giornalista Claudio Gatti.

Per Gatti ci sarebbero delle evidenze contabili e quasi agghiaccianti. La prova l’avrebbe trovata in alcuni documenti finanziari. Nello specifico, i versamenti fatti dall’editore nel periodo di uscita dei libri a Raja. Questi non sarebbero quelli caricati per il semplice lavoro di traduzione. Cifre troppo alte che lascerebbero pensare ai ricavi dei tanto apprezzati romanzi.

Raja avrebbe ricevuto da e/o dei compensi che, scrive Gatti, “nel 2014 sono aumentati di quasi il 50%, mentre nel 2015 hanno fatto un ulteriore balzo di oltre il 150 per cento”. Un incremento generato dal sommarsi dei diritti d’autore.

Lo si può supporre, secondo il giornalista, perché nessun altro collaboratore estero ha mai ricevuto cifre simili. Nemmeno Domenico Starnone, marito di Raja e scrittore per anni identificato con la stessa Elena Ferrante.

Altra prova sarebbero alcuni documenti immobiliari stipulati dalla coppia dopo l’uscita della quadrilogia della Ferrante in lingua inglese.

Insomma, sono troppi gli elementi che secondo Gatti sarebbero a favore della tesi.

La vera identità di Elena Ferrante. L’editore, Sandro Ferri: “Questo tipo di giornalismo è disgustoso”

La notizia ha sconvolto, come c’era da aspettarsi, lettori e addetti ai lavori. Perché questa ossessione per la vera identità di Elena Ferrante? Questa la domanda che continua a riproporsi di quotidiano in quotidiano e nelle discussioni tra appassioni dei famosi romanzi.

La Ferrante, infatti, è una delle scrittrici più apprezzate degli ultimi vent’anni. Persino il Times l’ha inserita tra le 100 personalità più influenti al mondo. Quasi nessuno dei suoi ammiratori si è mai posto il problema dell’identità della scrittrice. L’inchiesta di Claudio Gatti, proprio per questo, in Italia e all’estero, ha destato non poche perplessità.

A parlare per tutti ci ha, però, pensato Sandro Ferri, editore insieme alla moglie Sandra Ozzola di e/o. “Questo tipo di giornalismo è disgustoso. Indaga nella privacy e tratta le scrittrici come camorriste. Adesso si finisce anche per guardare nei conti”.

“È un assedio senza tregua, una mancanza di rispetto nei confronti di una persona che non vuole apparire.- ha detto Ferri – Ai lettori, alla nostra autrice e a tutti coloro che le hanno espresso solidarietà, va tutto il nostro impegno quotidiano e la nostra gratitudine”.

Insomma, una speculazione che poteva essere evitata.

2017-05-09T17:01:29+02:00