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La verginità: valore o tabù?

La verginità è ancora un tabù o è diventato un peso di cui liberarsi? Non esiste un momento giusto per perderla, esiste solo un momento personale...

La verginità, oggi, è ancora un tabù o è diventato un peso di cui liberarsi il prima possibile? Notizie sempre più allarmanti sembrerebbero affermare che, nel mondo occidentale, la verginità sia un valore morale in via di estinzione. Sempre più ragazzi parlano di sesso senza amore, di voler sperimentare il sesso solo per curiosità, per imitare gli amici o per ottenere in cambio qualcosa (qualche tempo fa un’ex partecipante al Grande Fratello offrì la sua presunta verginità per un milione di euro); sembra essere diventato un rito di passaggio per evitare di essere etichettati come la sfigata o lo sfigato di turno!

Dunque la verginità diventa un tabù “al contrario”, se non hai mai fatto sesso, meglio non farlo sapere e sbrigarti a risolvere il prima possibile la situazione.

Dalle  notizie in tv o nei siti internet, si ascoltano e si leggono adolescenti che parlano di sessualità senza inibizione e con un linguaggio volgare o poco adeguato. Di rispetto dei propri tempi e del proprio corpo neanche l’ombra, l’accettazione da parte dei coetanei va oltre tutto. Altri aspetti che emergono, di enorme importanza, sono la difficoltà di scegliere e di utilizzare correttamente i mezzi contraccettivi: sempre più spesso, vista l’immaturità fisica e affettiva, i ragazzi si espongono a rischi elevati o hanno paure ingiustificate.

L’impressione è che corpo e mente, corpo e anima siano scisse; il corpo segue impulsi e richieste, le emozioni sono un’altra cosa, relegate chissà dove.

Ma nel resto del mondo cosa succede? È ponendosi questa domanda che la prospettiva cambia completamente e si comprende quanto questo argomento sia influenzato da diversi aspetti  religiosi, fisici, culturali e psicologici.

In realtà se lo sguardo si volge verso altre culture si scopre che ancora oggi si muore per aver deciso di vivere a pieno la propria sessualità. Ad esempio fin dalla nascita la donna araba si trova ad affrontare e a subire la differenza di genere. L’educazione sessuale che viene impartita alla donna è molto severa. Il rapporto sessuale è “sacro e proibito”, la relazione è contemplata solo all’interno del matrimonio. La donna non ha diritto a vivere la propria sessualità, a scoprire il piacere, deve rimanere vergine fino al matrimonio.

A Dubai per 2800 dollari, ma per molto meno in Turkmenistan al confine settentrionale con l’Iran, le ragazze non più vergini e sul punto di sposarsi possono ottenere una particolare plastica chirurgica: la ricostruzione dell’imene.

È oscillando tra notizie così estreme che viene da chiedersi: esiste una via di mezzo? Forse l’equilibrio si trova nel restituire ad ognuno, al di là di ogni credo e società, il concetto fondamentale del rispetto delle proprie necessità e dei propri valori, senza rincorrere falsi miti. Non esiste un momento giusto per perdere la verginità, esiste solo un momento personale, nel quale si è pronti a vivere a pieno un’esperienza di vita e di crescita così importante, da condividere con il/la partner e non con i social network attraverso foto e video.

Lo sapevi che…

Freud nel suo famoso libro “La vita sessuale” tratta il problema del tabù della verginità femminile: “Poche singolarità della vita sessuale dei popoli primitivi sono così sorprendenti per il nostro modo di sentire come la valutazione che essi fanno dell’illibatezza femminile. A noi l’alto valore che il corteggiatore ripone nella verginità della donna sembra così naturale e ovvio, che quasi ci troviamo imbarazzati se dobbiamo spiegare il perché del nostro giudizio. La pretesa moderna che la ragazza non porti nel matrimonio con un uomo alcun ricordo di relazioni sessuali con un altro, non è, a ben vedere altro che la continuazione logica del diritto all’esclusivo possesso di una donna, che forma l’essenza della monogamia, l’estensione di questo monopolio sul passato della donna”.

In Albania, le “vergini giurate” sono donne che in nome del Kanun (antico codice risalente al XV secolo nel quale si consideravano le donne di esclusiva proprietà dei loro mariti), hanno scelto di vivere come uomini per essere libere. Sono donne che, dopo il giuramento fatto dinanzi a una dozzina di uomini, rinunciano alla loro natura di donne e di madri votandosi alla castità assoluta per poter godere di diritti riservati esclusivamente agli uomini e sfuggire a una vita di sottomissioni dettate da una società arcaica e maschilista.

Le donne giapponesi, per non rinunciare a promettenti carriere da manager in nome della famiglia e dei figli e per non correre rischi dice di no al sesso. Un’inchiesta pubblicata da “Il Venerdì” racconta di donne che per inseguire una solida posizione sociale restano vergini fino a 40 anni.

Dubbi e domande…

Beatrice, 18 anni
Secondo voi se si perde la verginità senza penetrazione, ma tipo con coccole più spinte è consigliabile andare dalla ginecologa? Oppure posso stare tranquilla?…

Carlo, 18 anni
Dopo il primo rapporto sono venuto fuori. Premetto che l’imene non si è rotto e probabilmente è rimasta vergine…

Miriam
Si dice sempre che quando avviene il primo rapporto sessuale tra un uomo e donna vergine, cambiano sostanzialmente le cose per la donna. Vorrei sapere da cos’è che gli altri se ne accorgono…


La prima volta di Edward e Bella nella saga di “Twilight”.


2019-03-21T11:47:09+01:00