CATANIA – Oltre 130 ragazzi, dai 7 ai 14 anni, si sono datti appuntamento sabato 29 settembre nell’Aula Magna del dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica dell’Università di Catania per partecipare ai laboratori gratuiti di CoderDojo Etneo.
Con il supporto dell’associazione di volontari del CoderDojo Etneo e il Dieei, i piccoli partecipanti sono stati suddivisi in gruppi idonei ed hanno partecipato ad otto laboratori, apprendendo le nozioni fondamentali per programmare un videogioco e cimentarsi con il coding. Un’attività raccomandata dal Miur ed utile a sollecitare la codificazione di un pensiero in istruzioni e le abilità di Problem Solving.
“I laboratori- ha affermato la docente universitaria di Sistemi cognitivi e Intelligenza artificiale, Daniela Giordano- sono finalizzati alla diffusione del pensiero computazionale e allo sviluppo di competenze informatiche innovative. E’ bene che i ragazzi coltivino le abilità computazionali in tenera età. Lavorare in gruppo è fondamentale per imparare a comunicare, a scomporre i problemi per la risoluzione dei problemi. Con l’utilizzo di programmi visuali di Scratch e AppInventor, i bambini possono concentrarsi sul flusso logico delle operazioni ed imparano giocando, diventando fruitori attivi e consapevoli della tecnologia da applicare in qualunque tipo di professione futura”.
Dal termine giapponese “dojo” (la palestra in cui si praticano le arti marziali) nascono i piccoli ninja che allenano la loro mente nella programmazione informatica, in una serie di iniziative che negli ultimi anni stanno registrando un numero sempre maggiore di utenti.
“CoderDojo- ha spiegato Carlo Puglisi, responsabile del CoderDojo Etneo– è un movimento mondiale spontaneo, nato in Irlanda nel 2011 e diffuso, oggi, in 92 Stati, grazie a 1.800 CoderDojo che, nel 2017, hanno coinvolto 160mila bambini. Nel catanese, il movimento ha promosso 33 incontri con la partecipazione di 3.300 giovanissimi programmatori in erba”.
Da ottobre a giugno 2019, i laboratori saranno aperti anche a ragazze e ragazzi dai 14 ai 16 anni con alcune lezioni tenute dalla professoressa Daniela Giordano sulla programmazione dei robot umanoidi NAO.