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Milano, quarto giorno di Summer School: la visita a Radio Popolare

I ragazzi in sala di registrazione con il giornalista Raffaele Liquori

MILANO – “Per dare voce a chi non ha voce, ecco perché è nata Radio Popolare”. Cosi’ Raffaele Liguori, giornalista e già direttore di questa esperienza radiofonica, ha accolto i ragazzi della Summer School della Dire questa mattina a Milano presso l’auditorium della società, in via Ollearo. Durante questa quarta giornata, i partecipanti hanno potuto conoscere la storia di una singolare realtà di giornalismo radiofonico e vedere da vicino il funzionamento di una sala di registrazione, visitando anche la redazione della radio.

Lavoro e classe operaia, immigrazione, diritti civili e mafia dal 1976, anno di fondazione della radio ad opera di un gruppo di sindacalisti e politici della sinistra milanese: “temi di frontiera, che noi abbiamo iniziato ad affrontare quando ancora erano un tabù, come la mafia nel 1978 quando uccisero Peppino Impastato, o Radio Shabi che andava in onda in arabo, o ancora ‘L’altro martedì’, una trasmissione sui diritti della comunità gay e lesbica a microfono aperto, cioè andando in diretta con gli ascoltatori”, ha raccontato Liguori rispondendo alle domande dei giovani reporter.

La relazione con i territori e con gli ascoltatori all’insegna dell’apertura è da sempre la cifra distintiva di questa radio, che non ha un editore ma si fonda sull’azionariato diffuso: “per capire il mondo e poterlo raccontare dobbiamo lasciarci contaminare e lo possiamo fare solo coinvolgendo le persone. L’ascoltatore è per noi il dodicesimo redattore- ha spiegato ancora Liguori- Radio Popolare vuole essere un canale di elaborazione e trasmissione consapevole di messaggi che provengono dall’esterno e di cui si fa catalizzatore, come abbiamo fatto con il ciclo di lezioni sull’antimafia a cui hanno partecipato moltissimi cittadini in questi tre anni- ha concluso Liguori prima di girare le video interviste coi ragazzi, pubblicate su ‘La scuola fa notizia’- la nostra speranza ora è coinvolgere sempre di più i giovani”.

“Scusi Liguori- ha chiesto una partecipante alla Summer School, poco prima di andare via- le faccio una domanda che forse esce un po’ fuori tema: come si fa a fare alternanza qui da voi?”.

2019-06-27T18:11:43+02:00