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Da Avengers: Endgame a Joker, ecco i migliori film del 2019

Il 2019 è stato un anno di grandi film

ROMA – Il 2019 è stato un anno di grandi film. L’industria cinematografica ci ha regalato storie sconvolgenti e ‘fantastiche’, racconti che ci hanno fatto rivivere epoche passate, ritratti di donne forti e indipendenti, sfide con sé stessi, commedie irresistibili, storie sull’amore universale e sulla criminalità e horror da Oscar.  L’anno sta per concludersi e abbiamo scelto le migliori pellicole del 2019.

JOKER 

Il primo della lista (il cui ordine è casuale) è Joker interpretato da un Joaquin Phoenix da Oscar. Un film in cui tutto è perfetto: dalla sceneggiatura alla regia di Todd Phillips e dalla recitazione alla fotografia. Una pellicola indimenticabile: nient’altro da aggiungere!

LA FAVORITA

Intrighi, amore saffico, malignità e astuzia. Tutto questo per conquistare il posto da ‘favorita’. Questi sono gli ingredienti che rendono accattivante il film. Alla corte della capricciosa regina Anna, interpretata da Olivia Colman, ci sono le pretendenti per il posto da “favorita”: Abigail, interpretata da Emma Stone, e Lady Sarah, interpretata da Rachel Weisz. Un dramma in costume tanto divertente quanto cinico su tre donne fantastiche e al tempo stesso orrende, come potrebbe essere ogni essere umano.

I FRATELLI SISTERS

Sicari, splatter, due fratelli uniti dall’eredità alcolica del padre e dal ‘bang’ della pistola. Questi sono gli elementi che compongono I Fratelli Sisters. Un film – ben scritto e ben girato – che ricorda il vecchio western ma reso accattivante da dialoghi divertenti e dal carisma dei protagonisti. Tra i colpi d’arma da fuoco si fa spazio il lato umano dei fratelli Sisters, in particolar modo di Eli, interpretato da John C. Reilly. Audiard porta al cinema un cowboy sui generis: si masturba, piange per un cavallo morto e per una donna, si lava i denti leggendo le istruzioni su come fare e torna bambino con un abbraccio della mamma. Ed è proprio questo a rendere il film tanto assurdo quanto divertente.

FROZEN II – IL SEGRETO DI ARENDELLE

Con #Frozen2  i filmmaker della pellicola ci riportano di nuovo nel regno di Arendelle in cui la musica, la grafica e i costumi sono maturati insieme ai personaggi, in particolar modo ad Elsa e Anna. Il film infatti è un viaggio nella crescita, nelle paure, nella fragilità e nel passato delle protagoniste animato da musiche ancora più coinvolgenti di quelle del primo capitolo e da grafiche pazzesche (ma su questo non c’era alcun dubbio!). Al centro della storia non c’è solo l’evoluzione delle due sorelle ma anche loro femminilità imponente. Elsa ed Anna non hanno bisogno di un principe azzurro per salvare un regno: a condurle sulla retta via basta l’amore indissolubile che hanno l’una per l’altra.

AVENGERS: ENDGAME

Anthony e Joe Russo, grazie al contributo di Kevin Feige e degli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely, ci hanno regalato tre ore mozzafiato intrise di azione, di ricordi del passato, di momenti esilaranti e altrettanti commoventi e strazianti che un fan della saga non vorrebbe vedere mai. Vedere Avengers 4 è stato come premere play a un filmino dei ricordi. Attraverso i viaggi temporali di Iron Man (Robert Downey Jr.), Captain America (Chris Evans), Hulk (Mark Ruffalo), Thor (Chris Hemsworth), Natasha Romanoff (Scarlett Johansson) e Occhio di Falco (Jeremy Renner) abbiamo rivissuto le emozioni regalate dai ben 22 film targati Marvel Studios. Con il quarto capitolo si chiude una saga che ha contribuito a rendere la storia del cinema epica e non solo per gli effetti speciali, per il grande cast stellare, per la spettacolarità dei film Marvel ma perché ogni supereroe si è mostrato umano e fragile e questo aspetto li ha resi irresistibili. 

CAPTAIN MARVEL

La storia è un continuo crescendo di azione, scoperte sconvolgenti, ricordi e colpi di scena che rendono sempre più chiare tutte le sfumature del carattere della protagonista: il tutto, accompagnato da una colonna sonora nostalgica dal sapore vintage. L‘aspetto più affascinante di Carol Danvers/Vers (Brie Larson) è il suo essere umana. La sua straordinaria forza non proviene da suoi super poteri ma dalla determinazione che rende invincibile ogni individuo.

SPIDER-MAN: FAR FROM HOME

La pellicola, diretta da Jon Watts, ci ha regalato momenti davvero sorprendenti ed esilaranti animati da canzoni del passato che non ti aspetteresti mai di ascoltare in un film di supereroi, come per esempio un brano nazionàl-popolare impossibile da non cantare a squarciagola. Spider-Man: Far From Home è stato semplicemente sorprendente: dalla sceneggiatura al cast, dalla regia alla grafica. Insomma, impossibile staccare gli occhi dal grande schermo.  Una menzione speciale va a Tom Holland, che torna a dondolarsi con le sue ragnatele tra i grattacieli della città e, questa volta, anche tra i canali di Venezia. Quello di Spider-Man, un ruolo in cui il giovane attore continua ad essere irresistibile.

C’ERA UNA VOLTA A HOLLYWOOD

C’era una volta a…Hollywood non è il solito film di Quentin Tarantino, che per il suo nono lavoro ha scelto di mettere da parte (ma non troppo) il suo lato splatter e di abbandonarsi alla nostalgia della Hollywood degli Anni 60. Il regista e sceneggiatore porta sul grande schermo una favola ‘tarantiniana’ al tempo stesso complessa e leggera (ma non superficiale), nostalgica, ‘sopra le righe’, curata nei minimi dettagli, imprevedibile, sorprendente, divertente e con un pizzico di splatter. Un vero e proprio racconto, che catapulta lo spettatore nel metacinema ( ‘il cinema nel cinema’, ovvero il cinema che parla di sé stesso), che inizia con ‘C’era una volta a Hollywood’ l’attore televisivo Rick Dalton, interpretato dal fuoriclasse Leonardo DiCaprio, e la sua storica controfigura Cliff Booth, interpretato da un esilarante e accattivante Brad Pitt. Con l’angoscia di finire fra le star dimenticate e  la voglia di sopravvivere nel cinema di Dalton e la rassegnazione di Booth, i due cercano di farsi strada in una Hollywood che ormai non riconoscono più. 

LA PARANZA DEI BAMBINI

Il film racconta la storia di sei quindicenni: Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ e Briatò. Soldi, comprare vestiti firmati e motorini nuovi sono le loro aspirazioni. Il loro passatempo, invece, e’ giocare con le armi e correre in scooter alla conquista del potere nel Rione Sanità. Con l’illusione di portare giustizia nel quartiere inseguono il bene attraverso il male. Sono come fratelli, non temono il carcere né la morte, e sanno che l’unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Nell’incoscienza della loro età vivono in guerra e la vita criminale li porta ad una scelta irreversibile: il sacrificio dell’amore e dell’amicizia.Intenso, senza colpi di scena ma accattivante, amaro e realistico. La paranza dei bambini è un film ben girato che racconta senza fronzoli e senza ‘splatter’ uno spaccato di realtà in cui non c’è posto per la spensieratezza.

PARASITE 

Il film di Bong Joon-ho è un ritratto di qualità e originale della lotta di classe attraverso una famiglia povera che si infiltra nella vita dei ricchi.

LA DEA FORTUNA

La trasformazione del dolore in amore, l’imprevedibilità del futuro ma anche l’universalità dei problemi di coppia e il concetto di famiglia che va oltre il legame di sangue. Questi sono gli elementi al centro del nuovo e meraviglioso film di Ferzan Ozpetek, che riesce sempre ad essere unico, passionale, sincero, intimo e, al tempo stesso prorompente, in tutto quello che racconta. Tutto ne La Dea Fortuna è ben orchestrato: dalla sceneggiatura alla regia fino ad arrivare alle caratteristiche esplosive che Ozpetek riesce, in ogni sua pellicola, a tirar fuori da ogni personaggio rendendo la storia ancora più irresistibile e ancora più variopinta. Tra commozione e risate, si riflette insieme ai protagonisti: sull’amore, sul tempo che scorre e sulla vita in generale. E quello che non riesce a dire con le parole, il regista lo esprime attraverso i silenzi e le emozionanti note di Luna Diamantedella coppia Mina-Fossati e di Che vita meravigliosa di Diodato

IL CAMPIONE

Il Campione – scritto da Giulia Steigerwalt con la collaborazione di Antonella Lattanzi e Leonardo D’Agostini, una produzione Groenlandia con Rai Cinema in associazione con 3 Marys Entertainment – è un storia dolce e intima che fa ridere di gusto ed emoziona attraverso il racconto di un fuoriclasse del pallone assuefatto dal successo e vincolato dall’opinione altrui anziché pensare e vivere con la propria testa. A venire in suo aiuto c’è Valerio: uno di quei professori che uno studente ricorda per tutta la vita. Il Campione non è solo un film sul ritrovare se stessi ma è anche una storia d’amore fatta di silenzi e di tenerezza tra un professore e un allievo. Nel viaggio verso la ricerca di se stesso, Christian incontra, o meglio, ritrova Alessia: un’amica di vecchia data persa di vista per la sua carriera interpretata da Ludovica Martino (star della serie per teen Skam) che debutta sul grande schermo con un ruolo che ha saputo interpretare con credibilità e maturità. Alessia è molto più di un’amica. E’ la sua fidanzata ed è tra le poche persone che conosce ed è interessata a Christian e non a “CF 24” il goleador. Alla ragazza dai capelli rossi il piacere di amarlo, il compito di calmare il suo spirito ribelle e di fargli capire chi è veramente e quanto vale. 

CENA CON DELITTO: KNIVES OUT

Impossibile staccare gli occhi dallo schermo durante le 2 ore e 11 minuti di durata del film. Sono tanti gli aspetti intriganti di Cena con delitto: la sceneggiatura prima fra tutti. La storia è ben scritta e soprattutto niente è come sembra. Finalmente arriva al cinema un racconto in cui niente e nessuno è prevedibile. Più va avanti la narrazione e più il caso da risolvere regala colpi di scena davvero impensabili. Questo un risultato ottenuto anche grazie ad un cast azzeccato. Tutti i personaggi hanno saputo ben inscenare l’egocentrismo, l’imprevedibilità e l’instabilità psicologica. Il tutto condito con una generosa dose di umorismo. Dietro questa irresistibile partita sul grande schermo a Cluedo si inserisce una tagliente visione della società contemporanea. Il regista infatti attraverso il giallo racconta le dinamiche familiari, in particolar modo il meccanismo che si innesca in una famiglia all’apertura di un testamento. Si può perdere la ragione per ‘un pugno di dollari’? La risposta è sì! 

UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK

Finalmente Woody Allen torna ad essere Woody Allen. Il regista, dopo aver totalizzato non pochi flop con i suoi ultimi lavori, torna sul grande schermo con una storia brillante, bizzarra e sorprendentemente poetica, raccontata attraverso un cast giovane, carismatico e che ha saputo ben interpretare i dialoghi divertenti e originali che appartengono al DNA di Allen. Si tratta di Timothée Chalamet, Elle Fanning e Selena Gomez: ironici e piacevolmente assurdi, i personaggi mostrano vari problemi legati alla propria identità. Tra i tre Gatsby ha quello più ovvio: non conosce ancora se stesso. Un giorno di pioggia a New York è un film riuscito che diverte, dà spunti di riflessione e fa sognare ad occhi aperti un amore travolgente come un bacio ricevuto dalla persona amata tra le strade di NY.

L’ETÀ GIOVANE

Seguire le regole di un imam o abbandonarsi ai richiami dell’adolescenza? È questa la complessa lotta interiore con cui convive Ahmed (Idir Ben Addi), il protagonista de L’età giovane, ultimo lavoro dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, presentato nella sezione Fuori Concorso ad Alice nella Città. La pellicola è un ritratto accurato e senza filtri della radicalizzazione religiosa e della possibilità per un giovane di uscire dal fanatismo. 

QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO

Il regista Pierre-François Martin-Laval ha avuto la capacità di farci emozionare e immergere nella partita di Fahim che non è solo quella giocata durante il Campionato Nazionale di scacchi ma anche quella giocata con la vita. La difficoltà nel lasciare il proprio Paese, la sofferenza nello stare lontani dal resto della famiglia, la paura di non ottenere asilo politico, l’impotenza davanti alla legge ma anche la voglia di adattarsi nella società imparando lingua e abitudini sociali. Elementi questi che sono al centro del racconto e che il regista ha rappresentato con umorismo, intelligenza e realismo. Qualcosa di meraviglioso è un film tenero e commovente che fa bene al cuore e a cui non serve troppo dramma per emozionare e convincere.

NOI

Dopo Scappa – Get Out, Jordan Peele ha presentato quest’anno Noi: un horror sociale in cui le cospirazioni di razza e classe si insinuano nell’American Dream. Questo è senza alcun dubbio l’horror movie dell’anno. Il regista, sceneggiatore e produttore ha mescolato l’elemento paura con l’ironia regalandoci l’incubo perfetto: quello che ti incolla alla poltrona, ti fa riflettere e ti sconvolge.

THE IRISHMAN

Tratto tratto dal libro ​L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa di Charles Brandt, The Irishman non è la miglior pellicola di Scorsese ma convince a pieni voti: non solo per la sceneggiatura brillante, per l’interpretazione magistrale degli attori, per la magnifica regia, ma anche per quella malinconia, dolce e amara,  dei personaggi che si vedono alla fine della loro vita così come il lungo filone cinematografico di Scorsese caratterizzato da gangster e criminalità. Un capitolo di pellicole di genere che ha chiuso con il suo ultimo lavoro: un’epica saga sui segreti del crimine organizzato attraverso uno dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa (Al Pacino). The Irishman non è solo un film sulla criminalità degli Anni 60. Qui non si esalta il potere criminale perché è un qualcosa che è già passato e viene raccontato da Frank, ormai anziano, alle prese con il suo tempo che sta scadere. 3 ore e 30 minuti circa di narrazione in cui i conflitti umani, che arrivano come un ‘pugno nello stomaco’, sono al centro della storia e nonostante siano raccontati in un’epoca lontana dalla nostra sono contemporanei.

2020-01-02T08:58:31+01:00