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Mio figlio con la DAD non riesce più a studiare e si isola…

Cari Esperti, sono la mamma di un ragazzo di 14 anni il quale sta frequentando le lezioni tramite la Dad. Vi scrivo perché sono molto preoccupata, mio figlio non riesce più a studiare e ogni volta che deve accendere il computer inventa qualsiasi scusa per non doverlo fare.Inoltre durante il giorno non vuole più uscire […]

Cari Esperti,
sono la mamma di un ragazzo di 14 anni il quale sta frequentando le lezioni tramite la Dad. Vi scrivo perché sono molto preoccupata, mio figlio non riesce più a studiare e ogni volta che deve accendere il computer inventa qualsiasi scusa per non doverlo fare.
Inoltre durante il giorno non vuole più uscire e passa le ore chiuso in camera con la play station. Io e mio marito abbiamo anche letto dei msg sul suo cellulare e con i suoi compagni di classe parlano solo di quando incontrarsi online per poter fare le partite con i videogiochi. Abbiamo provato a ridurre le ore di gioco, ma comunque tende ad isolarsi lo stesso diventando anche sempre più aggressivo.

Anonima


Cara Anonima,  
comprendiamo come non sia semplice affrontare alcune problematiche o ripercussioni insorte da questa pandemia; in particolare sappiamo che la Dad non sempre viene vissuta da ragazzi e genitori e anche docenti serenamente, soprattutto se si sono registrati significativi cambiamenti sul piano del rendimento, della capacità di concentrazione, dell’umore ed anche delle motivazioni. 
Per i ragazzi, la didattica a distanza viene talvolta vissuta come una privazione al contatto, difatti la scuola per loro rappresenta non solo il luogo per eccellenza di apprendimento, ma anche il luogo di scambio relazionale, di confronto, di sfida e di crescita verso la scelta e la formazione di una propria identità.
  Possiamo solo immaginare quanto stiano soffrendo questa privazione e a volte per reazione può capitare che si chiudano, si isolino perdendo un po’ la motivazione allo studio e non esplicitando il proprio malessere ma agendolo anche attraverso condotte di aggressività; per questo può succedere che, in un clima di frustrazione e rabbia, i videogiochi e i giochi online possano interferire e sostituirsi ai momenti ed ai luoghi di vero incontro. 
Possiamo inoltre ipotizzare che molti ragazzi, in un clima di incertezze e continui cambiamenti stiano facendo fronte allo stress, rifugiandosi in modalità di isolamento e ritiro dal contatto come forma di adattamento ad una situazione indesiderata e a cui non si prospetta ancora una fine determinata. 
Come adulti e genitori potreste aiutare vostro figlio a tirar fuori i suoi vissuti offrendogli nuovi spazi di confronto e di dialogo: sarebbe importante da una parte ascoltarlo, farlo sentire compreso, accolto e dall’altra vagliare insieme lui altre soluzioni ai video giochi o la play station, alternative in cui lui possa tirar fuori la sua energia e metterla in campo creativamente, magari incoraggiandolo a scoprire nuovi interessi e al contempo ad incontrare più spesso gli amici fuori casa, con le dovute precauzioni, se questo è consentito nel vostro territorio.

Dal punto di vista dello studio forse sarebbe necessario rivedere il metodo, se non sostenuti o se non sufficientemente autonomi nell’organizzazione dello studio i ragazzi potrebbero disperdere mezzi e risultati di studio. 
Non lasciatelo quindi solo nei suoi pensieri e le immaginazioni ma accompagnatelo emotivamente, restituendo significato a ciò che accade, facilitandolo nell’esprimere i forti vissuti che sta attraversando e che forse non sono sempre per lui facilmente gestibili. 
Ci auguriamo troverete la strada per avvicinarvi a vostro figlio e sostenerlo emotivamente in questo periodo di cambiamenti non sempre accettabili. 
Un caro saluto!

2021-08-02T12:52:13+02:00