Buonasera Esperti.
Sono la mamma di una ragazza di 16 anni che per la prima volta la scorsa settimana si è tagliata. É accaduto tutto all’improvviso e poi è stata lei a riferirmelo. Mi sono molto spaventata e non riesco a capire perché l’abbia fatto. Adesso vorrei aiutarla, ma non so come fare. É il caso che le faccia fare una visita da uno psichiatra? Magari è il caso di farle prescrivere qualche farmaco che possa aiutarla, non saprei. Vorrei un consiglio da parte vostra.
Grazie in anticipo per il vostro aiuto.
Anonima
Cara Anonima,
può capitare che in adolescenza i ragazzi mostrino il proprio disagio attraverso degli attacchi al corpo, quel corpo che si sta trasformando, come il cutting, cioè infliggersi dei tagli su alcune zone del corpo.
In alcuni casi questi attacchi rappresentano fasi transitorie in altri potrebbe ro invece cronicizzarsi.
Crediamo sia importante ritornare su quanto accaduto con sua figlia, cercare dei momenti di vicinanza con lei in cui poterle chiedere come sta, cosa sta accadendo nella sua vita, cosa la fa soffrire adesso.
Ci sono stati altri comportamenti precursori prima di questo episodio? Sua figlia ha mai esternato in altri modi uno stato di malessere?
Contemporaneamente potrebbe approfondire con le insegnanti cosa succede a scuola, se vi sono stati dei segnali di allarme in cui sua figlia ha manifestato una sua sofferenza.
Il fatto che lo abbia fatto per la prima volta e che le ha subito parlato ci fa pensare al bisogno di sua figlia di condividere ed accettare l’aiuto.
Potrebbe parlare con la ragazza della possibilità di contattare uno psicoterapeuta per intraprendere un percorso che l’aiuti a comprendere cosa le sta accadendo e a ridurre la sofferenza, oltre a sostenere voi genitori su come aiutare la ragazza.
Non conosciamo la storia di sua figlia, ma ci sentiamo di escludere l’utilizzo di psicofarmaci per un episodio di cutting, se non vi sono altri problemi psicopatologici, ed in ogni caso tale utilizzo viene eventualmente valutata dagli esperti qualora se ne evidenzi una utilità, sempre associata ad un percorso psicoterapico individuale e/o familiare.
Provi innanzitutto ad ascoltare sua figlia, a capire di cosa ha bisogno e perchè lo ha fatto, le proponga un sostegno psicologico, e se vuole può tornare a scriverci per dirci come sta andando.
Un caro saluto!