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A Fiera Didacta convegno su edilizia scolastica e fondi recovery

Confronto su politica, enti locali, finanza e università

ROMA – Le regioni devono essere protagoniste dell’edilizia scolastica, definendo le linee guida e coordinando comuni e province. Questo il primo tema affrontato nel convegno ‘Nuove architetture in Italia: progetti in corso e prospettive con il Recovery Fund’, iniziativa che fa parte dell’offerta di Fiera Didacta, evento nazionale dedicato al mondo della scuola, organizzato da Firenze Fiera con la partnership scientifica dell’Istituto nazionale di documentazione, Innovazione e Ricerca innovativa (Indire).

“La Regione Toscana- ha spiegato l’assessora Alessandra Nardini ha istituito una task force il cui obiettivo è quello di individuare tutte le misure necessarie per migliorare l’edilizia scolastica. In Toscana, così come in diverse parti d’Italia, persiste ancora la presenza di un patrimonio edilizio vetusto. Va, dunque, effettuata una revisione dell’edilizia dei plessi scolastici e a tal proposito le risorse del Recovery Fund potranno essere decisive per investire sulle giovani generazioni, partendo proprio dall’architettura e dalla costruzione di scuole innovative”, ha aggiunto l’assessora regionale con delega all’Istruzione, Formazione professionale, Università e Ricerca. “Abbiamo, inoltre, contribuito a istituire un Osservatorio presso il ministero dell’Istruzione con focus sull’edilizia scolastica. L’obiettivo è garantire ai nostri studenti delle scuole accoglienti, sicure, eco-sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, prevedendo edifici idonei e innovativi”, ha concluso. 

“Dal 2019 forniamo consulenze gratuite alle pubbliche amministrazioni chiamate a intervenire sull’edilizia scolastica. La nostra mission è quella di contribuire a velocizzare l’edificazione delle opere, migliorando la qualità degli interventi. Sigliamo protocolli d’intesa con gli enti pubblici di riferimento affinché gestiscano strategicamente il patrimonio edilizio scolastico”. Ha detto Marco Salone, responsabile Infrastrutture scolastiche e universitarie per Cassa Depositi e Prestiti, nel suo intervento. “Il patrimonio edilizio delle nostre scuole- ha precisato- ha carenze anche per quanto riguarda le certificazioni antincendio e per quelle antisismiche. Per questo è necessaria una revisione. La situazione può migliorare grazie alle risorse del Recovery Fund che prevederà circa 28 miliardi di euro per la ricerca e il potenziamento del diritto allo studio, 3 miliardi di questo pacchetto verranno impiegati per costruire nuove aule didattiche e laboratori, altri 7 miliardi saranno, invece, utilizzati per favorire l’efficientamento energetico e il miglioramento sismico degli edifici e, infine, circa 600 milioni di euro serviranno per interventi di sostituzione edilizia nelle zone maggiormente soggette a terremoti”.

“Dal 2012, insieme a Indire, progettiamo le nuove linee guida per definire gli interventi riguardanti l’architettura scolastica del futuro. Occorre sviluppare, infatti, progetti che siano in grado di sconvolgere l’idea tradizionale della classe incastonata all’interno dell’edificio scolastico. Bisogna, in sostanza, prevedere nuovi ambienti che consentano agli studenti di lavorare dividendosi in piccoli gruppi. Un’idea potrebbe essere quella della progettazione di aule a forma di isola”, ha sottolineato Michele Zini, architetto e docente di progettazione in diversi atenei italiani.

2021-04-29T17:45:23+02:00