‘Joker’ di Todd Philips arriva in streaming su Netflix. Vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, vincitore di due premi Oscar, (uno per il Miglior attore protagonista a Joaquin Phoenix e l’altro per la Miglior colonna sonora originale), il film ha conquistato il pubblico mondiale, incassando oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo. Per chi ancora non lo ha visto o per chi vuole rivederlo, l’appuntamento è sulla piattaforma di streaming.
Sconvolgente. È questa la prima parola che ci è venuta in mente dopo aver visto Joker. Diretta da Todd Phillips e scritta insieme a Scott Silver. Il regista porta sul grande schermo un ritratto della società di oggi – che non riguarda solo Gotham City ma tutto il mondo – attraverso un’inedita rappresentazione di Artur Fleck/Joker. Empatia e apatia, crudeltà, il dolore della perdita e la ricerca della felicità. Questi sono i temi principali della pellicola in cui Phillips ha inserito l’esplorazione sul personaggio che lotta per trovare la sua strada in una società fratturata come Gotham. Durante il giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un comico di cabaret. Scopre, però, che lo zimbello sembra essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia e crudeltà, Arthur prende una decisione sbagliata che provoca una reazione a catena di eventi, utili alla cruda analisi di questo personaggio.
Ad interpretare la grande complessità di Fleck è Joaquin Phoenix, che ha reso il villan magnetico, irresistibile ed un ottimo ballerino. Una performance da Oscar (e non stiamo esagerando!). Il Joker di Phillips è uno di quei personaggi di cui non ne hai mai abbastanza. Essendo un tipo difficile da identificare, vuoi sapere sempre di più sul suo conto. E quando stai per iniziare ad entrare in contatto con la sua mente Fleck, in bilico tra la pazzia e la normalità, cambia le carte in tavola. Comprenderlo, è difficile perfino per il suo psichiatra. Ma è proprio questa la sua caratteristica più interessante e travolgente.
“Per me l’aspetto più attrattivo di questo personaggio è l’approccio totalmente nostro. Non ho fatto riferimento a nessun’altra interpretazione di Joker e questo è il punto di forza. Inoltre, il personaggio è accattivante perché è difficile da identificare. Ho lavorato molto su Joker: dal tema della perdita alla perdita di peso passando per la lettura di un libro interessante che ho letto con Todd sulle personalità e su come queste possano risultato nelle diverse azioni. Non ho mai interpretato un ruolo del genere e la cosa che più mi ha colpito è stata la lotta interiore di Arthur per trovare la felicità, l’affetto, il calore”, aveva raccontato Phoenix a Venezia.
JOKER, LE SUE RISATE DI DOLORE
Uno dei tanti aspetti che ci ha colpito di Joker è la sua risata piena di dolore, difficile da interpretare ma non per Phoenix che si è messo in gioco stupendosi delle sue risate impeccabili e credibili. Un compito arduo per l’attore che non avrebbe potuto svolgerlo meglio di come abbiamo visto nel film.
“Todd mi ha chiesto di vedere il riso come forma di dolore – ha dichiarato Phoenix – non pensavo di essere in grado di farlo: ho provato a lavorare da solo e poi ho chiamato Todd per fare un’audizione al mio riso. Ad un certo punto, ho pensato di dover delegare il mio riso ad altri“.
Aldilà dell’introspettiva psicologica del personaggio e delle tematiche del film, una menzione speciale va alla regia, alla sceneggiatura, alla fotografia e alla colonna sonora che hanno contribuito a rendere stupefacente la pellicola. Joker è decisamente uno di quei film che ti colpiscono a prima vista. Assolutamente da non perdere!