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Ho avvertito un senso di nausea assurdo e sono andata in ansia…

Salve, avrei bisogno di un consiglio. Premetto di avere una tremenda paura del vomito, in particolare di virus intestinali fin da piccola, in quanto ogni volta che li beccavo andavo sempre a finire in ospedale perché non smettevo mai di rimettere. Detto questo, ogni volta che ho un mal di pancia o un senso di […]

Salve, avrei bisogno di un consiglio. Premetto di avere una tremenda paura del vomito, in particolare di virus intestinali fin da piccola, in quanto ogni volta che li beccavo andavo sempre a finire in ospedale perché non smettevo mai di rimettere. Detto questo, ogni volta che ho un mal di pancia o un senso di nausea automaticamente vado in ansia per paura di arrivare al punto di rimettere. È l’unica cosa che mi causa così tanta ansia e paura e non accetto il fatto di sentirmi impotente, non è da me.  
Il giorno del pranzo di Natale poco prima di mangiare, ho avvertito un senso di nausea assurdo e sono andata in ansia perché ho pensato che avrei potuto rimettere, non riuscivo a pensare ad altro in quel momento, ma solo al fatto che da un momento all’altro avrei potuto rimettere. Dopo un po’ mia madre mi ha dato delle gocce anti nausea ed effettivamente a distanza di ore sono stata meglio e ho anche mangiato qualcosa. Tuttavia però, circa una settimana fa, ovvero Venerdì dopo aver pranzato ho avvertito nuovamente un senso di nausea e mi è salita una forte ansia, mia madre ha reagito in un modo un po’ “forte”, capisco sia stato lo spavento, in queste situazioni va molto in ansia, si preoccupa molto e probabilmente per non rivivere la stessa situazione del pranzo di Natale ha preferito uscire da casa per non assistere alla scena, quasi come se fosse “scocciata”, dalla mia ennesima “scenata”. Dico scenata perché mi rendo conto che non è una bella scena ogni volta che avverto questo malessere dovuto alla mia paura di rimettere. Ma comunque son restata con mio padre, mi sono aperta, mi sono anche sfogata piangendo, avevo un formicolìo al volto e addome contratto, pancia durissima al tatto, sensazioni mai avute prima d’ora, dopo ci siamo messi a letto e al risveglio andava molto meglio. Purtroppo, però, da quel giorno, non so se sia un puro caso, non so se sia una questione psicologica, ogni volta che arriva l’ora di pranza avverto un senso di nausea dalla mattina fino al pranzo e non mangio nulla, mi forzo di mandare giù qualche boccone, ma poi la nausea si continua a far sentire in modo intendo, credo sia ansia mista a nausea. Mi calmo solo mettendomi a letto, tra l’altro in questi casi probabilmente ho capito che si tratta in nausea da ansia e non da virus, per questo riesco probabilmente a gestirla, infatti dormo, poi al risveglio mangio quello che ho lasciato a pranzo più frutta o finocchi. Così nel corso della serata mangio anche altro e riesco a forzarmi in modo più naturale, a differenza di pranzo dove mando giù solo qualche boccone appena. Fino a sera cerco di mangiare frutta e verdura perché ho notato che riesco a mandarla giù indipendentemente dalla nausea, ma poi mangio anche altro, una fetta di pane con insaccati o magari mezzo panino, patatine, insomma, diciamo che la sera ho decisamente più appetito. Da quel venerdì sto cercando di tenermi più attiva possibile, sono molto determinata da questo punto di vista, vado a camminare, esco con i miei amici, poi torno, mangiucchio qualcosina. Sto cercando di spezzettare in piccoli spuntini e inoltre sto anche annotando da circa due giorni ciò che mangio in un giorno, per cercare di fare il confronto di giorno in giorno, ad esempio oggi ho anche fatto un po’ di colazione, da anni ormai lo stavo saltando come pasto e oggi mi sono imposta di bere un po’ di te e ci ho aggiunto anche mezza fetta di panettone, così almeno dato che a pranzo so già di non mangiare granché almeno so che a colazione ho comunque messo in corpo qualcosina. Sicuramente valuterò di rivolgermi a un professionista, psicologo o psicoterapeuta, ma in ogni caso, prima di arrivare a questo vorrei sapere da voi se c’è un modo per cercare di far sparire questo senso di nausea e riavere l’appetito a pranzo. Purtroppo se penso all’idea di essere invitata a pranzo e non poter mangiare nulla, so già che i parenti diranno la loro “perché non mangi? Dai mangia, già sei magra” Purtroppo capisco che sono frasi dette ingenuamente non allo scopo di ferire, però ecco vista la situazione attuale in cui son consapevole del fatto che non avere appetito a pranzo sia una cosa anomale, sentirmele dire probabilmente mi farebbe sentire ancora più in difetto. So già che finché sono a casa riesco a forzarmi un po’ a mandare giù anche un solo boccone a pranzo, altrove no, probabilmente non toccherei nulla. Vorrei chiedervi se evitare di andare a pranzo da qualcuno sia effettivamente una valida alternativa, a patto che però a casa cerchi il più possibile di mangiare anche solo a colazione e saltando il pranzo e mangiando poi tutto il resto fino a sera o se invece dovrei anche forzarmi di mangiare a pranzo. Sicuramente uno specialista sapremmo consigliarmi in merito, ma anche solo sentire il vostro parere in questo momento potrebbe darmi uno stimolo, un input, in fin dei conti ho solo bisogno di un feedback, un accorgimento da cui partire. La forza di volontà c’è assolutamente. Anche solo capire come comportarmi a pranzo. Penso che se fosse qualcosa di organico questa nausea si manifesterebbe in modo costante, invece lo accade solo a pranzo. Questo probabilmente mi da la forza e la sicurezza di cui ho bisogno. Per me è già un passo avanti il fatto di essere riuscita, in questo caso, a distinguere una nausea da ansia da una nausea dovuta a un virus intestinale e che probabilmente mi avrebbe causato ancora più timore. Un progresso per me è stato anche mangiare oggi quella mini colazione. Purtroppo però i miei son preoccupati e in particolare mia padre mi dice di andare da un nutrizionista, gastroinerologo, non apprezzando anche i miei piccoli passi avanti che in questi giorni ho fatto e che per me sono un buon segno proprio a livello psicologico, per me è come uno stimolo a fare di più o comunque un qualcosa che mi fa sentire soddisfatta. 

 
Anonima

Cara Anonima,
a ben vedere c’è anche una fobia legata alla paura di vomitare che si chiama emetofobia, che si caratterizza per la comparsa di una serie di sintomi e comportamenti che portano al cambiamento delle proprie abitudini alimentari e all’evitamento delle situazioni che possano evocare un disagio legato a questo timore.
In genere la paura scaturisce da episodi specifici, ma come giustamente dici tu, probabilmente poi si trasforma e può nascondere altro. Usi spesso la paura ansia, sappiamo quanto questo stato abbia degli effetti psicosomatici sulle persone. Non sappiamo nulla di te, della tua vita, delle tue relazioni, non sappiamo quanti anni hai e cosa fai, forse fornendoci qualche elemento in più possiamo provare a darti una visione più complessa della situazione, fermo restando che quando i livelli diventano tali da non poter più gestire agevolmente la propria vita, è necessario rivolgersi ad uno specialista.
Aspettiamo tue notizie.
Un caro saluto!
2022-01-11T18:22:34+01:00