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Cannabis, il 41% dei giovani ne fa uso ma il 65% è poco informato

Arriva 'E-maria' intelligenza artificiale per rispondere ai dubbi

ROMA – Tanto usata, ma poco conosciuta: un recente sondaggio condotto sulla cannabis dal Centro Medico Santagostino di Milano tra gli studenti delle scuole Manzoni di Bologna (tra i 12 e i 19 anni) ha fatto emergere che 41% dichiara di averne fatto uso, il 22,9% l’ha utilizzata nell’ultimo mese, l’11,7% ne dichiara un uso quotidiano. Ma che il 65,2% dei ragazzi si dichiara poco o per niente informato sul tema; il 38% e’ convinto che cannabis e marijuana siano cose distinte, il 57% considera l’alcol piu’ dannoso della cannabis, il 30% non sa che la sostanza potrebbe produrre effetti duraturi nella vita e sintomi astinenziali.

La conoscenza, invece, e’ proprio quella che serve a fare una scelta consapevole. Per questo il Centro Medico Santagostino ha sviluppato, in partnership con Heres Srl, start-up tecnologica bolognese, una chatbot, un’intelligenza artificiale al servizio degli adolescenti. Si chiama ‘E-Maria’ e risponde alle domande e alle curiosita’ dei ragazzi sul tema cannabis, che troppo spesso si trovano a ricevere informazioni sbagliate o poco complete, magari reperite su nternet.

I ragazzi delle scuole Manzoni di Bologna, per un progetto di alternanza scuola-lavoro, hanno quindi testato e contribuito a perfezionare la chatbot, modificandone il linguaggio e rendendola piu’ adatta alle loro richieste e a quello che un adolescente potrebbe voler sapere a riguardo. ‘Mi fa male fumare le canne?’. ‘La maria e’ legale in altri stati?’. ‘L’erba mi aiuta con lo studio?’. Sono solo alcune domande a cui ‘E-Maria’ e’ pronta a rispondere. 97 topic differenti con una serie di risposte elaborate con il supporto del team di psicologi e psicoterapeuti esperti in dipendenze del Centro Medico Santagostino. ‘E-Maria’ e’ un sistema che autoapprende: quindi man mano che aumentano le domande, e’ capace di rispondere sempre meglio e a sempre piu’ richieste.

Dopo un periodo intenso di alternanza scuola-lavoro, in cui hanno lavorato al testing dello strumento, i ragazzi delle scuyole manzoni di Bologna hanno deciso di promuovere il ‘loro’ prodotto, la chatbot, attraverso un’intera mattinata di confronto sul tema cannabis. ‘Oh mamma mia, ho conosciuto Maria’, intanto, e’ il titolo dell’evento (scelto dai ragazzi), che si terra’ il prossimo 12 aprile, una giornata di co-gestione dell’istituto: 5 ore e 15 laboratori per parlare a tutta la scuola, ma non solo, di uso della cannabis nella storia, legalita’ e conseguenze, intelligenza artificiale e informazione medica, effetti psicologici e dipendenze. Un solo obiettivo: aprire un dibattito libero da preconcetti all’insegna dell’informazione consapevole.

“Fare informazione non basta, bisogna usare il canale giusto- spiega Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del Centro Medico Santagostino- E soprattutto parlare il linguaggio dei ragazzi e cercare di rispondere ai loro bisogni di informazione. Recenti studi hanno dimostrato l’efficacia di programmi di prevenzione supportati da Internet in aggiunta a interventi nelle scuole. Tali programmi sono risultati efficaci nell’apportare una riduzione significativa dell’uso di cannabis, oltre che dell’alcol e del fumo di sigaretta. Per questo abbiamo puntato su uno strumento, la chat, familiare e di semplice accesso per i ragazzi”.

La giornata, coordinata dai ragazzi, vedra’ la partecipazione dei professori dell’istituto stesso e degli esperti del Centro Medico Santagostino. Tra gli ospiti l’associazione ‘Libera’ e il Centro di Prima Accoglienza e Comunita’ Pubblica per Minori. La chatbot ‘E-Maria’, verra’ testata durante l’evento e sara’ poi disponibile su territorio nazionale a partire dal 16 aprile sul sito del Centro Medico Santagostino all’indirizzo www.cmsantagostino.it/risposte-sulla-cannabis/, per rispondere alle domande di tutti i ragazzi d’Italia, che potranno accedervi in forma rigorosamente anonima.

“Siamo di fronte ad un reale problema di dipendenza, a cui si lega pero’ un’emergenza forse piu’ grave, cioe’ la scarsa conoscenza che i ragazzi hanno di questa sostanza, in particolare riguardo agli effetti e ai rischi- aggiunge infine Giovanna Degli Esposti, coordinatrice didattica delle Scuole Manzoni di Bologna- Loro tendono ancora a sottostimare il problema, a paragonare la cannabis a un bicchiere di birra o di vino. Come scuola, ci siamo gia’ attivati in passato con progetti di prevenzione, ma i dati emersi ci hanno spinto ad attivare forme nuove di collaborazione con i ragazzi, parlando e confrontandoci direttamente con loro: questo progetto sulla chatbot fa parte proprio di questo percorso”.

2018-04-16T10:05:46+02:00