Spazio: Rosetta, addio Philae? Pareri discordanti ma non tutto è perduto
Rosetta, addio Philae? Era l’11 gennaio scorso quando dal centro di controllo dell’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) facevano sapere che i comandi per “rianimare” il piccolo Phiale erano stati inviati come da programma… 12 novembre 2014: la missione Rosetta dell’Agenzia spaziale europea è entrata nella storia grazie al rilascio sulla cometa 67P Churyumov Gerasimenko del robottino […]
Era l’11 gennaio scorso quando dal centro di controllo dell’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) facevano sapere che i comandi per “rianimare” il piccolo Phiale erano stati inviati come da programma…
12 novembre 2014: la missione Rosetta dell’Agenzia spaziale europea è entrata nella storia grazie al rilascio sulla cometa 67P Churyumov Gerasimenko del robottino Philae. Grande poco più di una lavatrice, il lander toccò il suolo di 67P diventando così il primo strumento costruito dall’Uomo a raggiungere questo traguardo. Non si trattò di un atterraggio morbido: Philae toccò il terreno e poi rimbalzò su una zona adiacente a quella prevista per l’ancoraggio, incontrando quindi qualche difficoltà a fissarsi al suolo con i suoi artigli meccanici.
La sonda Rosetta è ancora attiva ma a settembre si schianterà su 67/P, terminando la sua importante missione.
ASI – Rosettacontinuerà le operazioni di ricerca del lander Philae con l’obiettivo di riprenderne le attività. Questo è quanto emerge dalla nota rilasciata dal Tiger Team, un gruppo di esperti voluto dal Lander Steering Committee per fare il quadro dell’attuale situazione di Philae.
Dopo aver analizzato i dati ricevuti nel corso degli 8 contatti avuti tra lander e orbiter nel periodo giugno/luglio 2015, il gruppo di specialisti ha formulato tre possibili scenari che spiegherebbero le difficoltà di stabilire un contatto con la sonda che giace sulla superficie della cometa 67P/Churyumov Gerasimenko dal 12 novembre 2014.
Il primo presuppone che, per effetto delle temperature ambientali estremamente basse, il sistema di comunicazione o qualche altro apparato vitale del lander abbia riportato dei danni tali per cui Philae non riuscirebbe a mettersi in contatto con Rosetta; il secondo spiegherebbe l’assenza di segnali con la polvere cometaria che, depositatasi sui pannelli di Philae a causa della diminuzione dell’attività della cometa dopo aver superato il perielio (metà agosto 2015), avrebbe ridotto la capacità dei suoi pannelli solari di generare potenza elettrica.
L’ultimo scenario, invece, prevede che il lander si sia mosso rispetto alla posizione in cui ha svolto la “First Science Sequence”nella zona nominata Abydos, e che le sue antenne siano invece orientate in un modo diverso da quello presunto non permettendo la ricezione dei segnali provenienti da Rosetta.
“Il terzo scenario lascia uno spiraglio alla possibilità che si possa ripristinare il contatto con Philae e metterlo in condizioni di svolgere ancora indagini scientifiche sulla superficie della cometa – ha commentato Mario Salatti, project manager di Philae per ASI – è però necessario che Rosetta individui il lander e ci dica come sono posizionati i pannelli solari rispetto al Sole e come sono posizionate le sue antenne per ottimizzare le finestre di comunicazione con la sonda”.
Lo scorso 22 gennaio Rosetta si è spostata nella parte sud della cometa e al momento sta orbitando ad un’altezza pari a circa 50 chilometri. Tale distanza viene monitorata di giorno in giorno ed eventualmente ridotta in una misura che garantisca comunque le massime condizioni di sicurezza per la navigazione della sonda.
“E’ una lotta contro il tempo – ha concluso Salatti – con l’attività della cometa in costante diminuzione, Rosetta può avvicinarsi sempre di più alla sua superficie: quando sarà in grado di avvicinarsi ad almeno 10 chilometri potrà risolvere adeguatamente la figura di Philae nelle immagini di OSIRIS. Allo stesso modo però, le condizioni energetiche necessarie per l’accensione del lander vanno peggiorando man mano che la distanza dal Sole aumenta. ESA valuterà di fare un “flyby” ravvicinato alla zona Abydos nelle prossime settimane, ma sull’effettiva esecuzione della manovra peserà enormemente l’esigenza di non mettere a repentaglio la sicurezza della sonda Rosetta”.
ROSETTA ORBITER AND GROUND SEGMENT
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Western Power
New Norcia antenna
Austria
Contractor
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Austrian Aerospace
Telemetry and telecommand special check-out equipment (SCOE)
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Special check-out equipment (SCOE)
Belgium
Contractor
Contracted Item
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Attitude and orbit control measurement system interface unit (AIU) DC/DC hybrids