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Astrofisici USA: ”Alieni? Cerchiamoli ai confini della Galassia”

Leonardo Fattori Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze

 

Nella serie fantascientifica ideata da George Lucas, “Star Wars”, esistono vari pianeti dove vivono varie forme di vita. Potrebbe essere così anche nella realtà? Per Rosanne Di Stefano sì. La studiosa ha presentato la sua ipotesi durante il 227mo meeting dell’Associazione Astronomica Americana (AAS). Il loro luogo di “residenza” dovrebbero essere gli ammassi globulari all’esterno della nostra Galassia dato che hanno un’alta probabilità di sopravvivere per miliardi di anni. Di grande interesse per chi studia l’evoluzione dei pianeti e cerca nel cosmo segnali extraterrestri è il progetto “Search for Extraterrestrial intelligente “ (Seti).
In questi ammassi globulari è difficile trovare un pianeta, dato che si tratta di una zona densa di stelle, anche se in oltre 150 ammassi globulari della Via Lattea potrebbero esserci “super Terre” o pianeti gemelli della Terra. “Vivere in ammasso globulare sarebbe, in un certo senso, sereno” ha dichiarato Di Stefano durante il meeting dell’AAS dato che le piccole stelle di questi ammassi non finiranno per distruggersi diventando Supernove. Quindi la vita potrebbe essere ospitata e di conseguenza svilupparsi. Però diventerebbe una zona stellare molto popolare e i pianeti sarebbero soggetti a un continuo “tira e molla” dovuto all’attrazione gravitazionale di stelle molto vicine a loro. Cosa succederebbe in questo scenario? La stessa Di Stefano, insieme al suo collega Alak Ray del Tata Institute per Technolgy, ha messo a punto varie simulazioni computerizzate per valutare la sopravvivenza dei suoi pianeti all’interno. è stato così scoperto che stelle distanziate tra loro da mille unità astronomiche hanno poca attrazione reciproca e così non c’è pericolo che le stelle si “rubino” pianeti a vicenda. Gli alieni in questi pianeti vivrebbero senza la notte, dato che nel cielo si trovano tante stelle luminose, che però possono portare anche enormi quantitativi di energia. Per inviare un messaggio da Alpha Centauri alla Terra occorrono circa quattro anni, da un ammasso, invece, basterebbero solo pochi mesi. Mandare un messaggio fra le stelle potrebbe non richiedere molto di più di quanto si impiegava nell’800 per mandare un messaggio dall’America all’Europa. A me ha colpito molto la notizia perché io sono appassionato di misteri del genere, partendo dal caso di Roswell al triangolo delle Bermuda: insomma, chi non vorrebbe avere un amico alieno verde e squamoso?!

Leonardo Fattori
Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze

2016-07-26T10:20:24+02:00