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Mare Pattumiera: preoccupanti i dati di Goletta Verde

Lorenzo Serafini 2D & Marcus Ciocan Scuola Secondaria di 1° grado “Pieraccini” di Firenze

Le isole di rifiuti che si sviluppano nel Pacifico sono un gravissimo rischio per l’ambiente, soprattutto per le tartarughe che scambiano le buste di plastica per meduse, finendo per mangiarle e rischiando la morte. Ma anche noi italiani non siamo da meno stando alla recente indagine di Goletta Verde.

Dopo 205 ore di osservazione diretta, 2.600 Km di navigazione,120 Kmq di mare scandagliato si è arrivati all’incredibile risultato di 2.597 rifiuti raccolti nelle tratte costiere del Tirreno, dell’Adriatico e dello Ionio. La composizione della spazzatura dei nostri mari é la seguente: il 95% di rifiuti plastici (nel dettaglio 39% di teli e buste intere e frammentate, il7% è di cassette di polistirolo, il 6% di bottiglie di plastica, il 5% di reti e lenze, il 2% di stoviglie di plastica), mentre il restante 5% è costituito per il 54% da carta, per il 21% da legno manufatto, per il 12% di metalli, per il 6% di gomma, per il 4% di tessili e per il 3% da vetro.
Il mare italiano con più spazzatura galleggiante è il Tirreno centrale, infatti vi sono stati contati 51 rifiuti ogni Kmq. La costa campana, tra Mondragone e Acciaroli ha una densità di 75 rifiuti al Kmq. Nel tratto fra Palermo, Sant’ Agata di Militello e le isole Eolie, nella parte meridionale del Tirreno c’è una densità media di 55 rifiuti al kmq. L’ Adriatico è al secondo posto nella classifica dei mari più sporchi con una densità di 34 rifiuti per Kmq. Al terzo posto c’è lo Ionio con 33 rifiuti ogni Kmq. Nel tratto compreso tra Cesenatico e Ancona c’è il tratto più critico dell’Adriatico con 42 rifiuti per Kmq. Sempre in questo mare sono state trovate cassette di polistirolo e rifiuti della pesca.
Il 54% dei rifiuti sono di origine urbana e sono il risultato dell’abbandono consapevole. Il 32% dei rifiuti invece hanno origini produttive e industriali, fra cui la pesca, che costituisce il 12% del totale.
Nell’isola di Ischia sono state rilevate 528 microparticelle di plastica per 1000 metri cubi d’acqua. Seguono a ruota l’isola Elba, l’isola dell’ Asinara, San Domino, le isole Tremiti, l’Isola di Lipari e infine Ventotene. I rifiuti non si tovano soltanto nei mari ma anche nelle spiagge: sono stati trovati 17 rifiuti per ogni 100 mq in una spiaggia grande quanto venti campi da calcio. A causa dell’assenza di una rete di raccolta, i pescherecci si ritrovano insieme ai pesci che hanno pescato dei rifiuti e sono costretti a buttarli nel mare perché non sono autorizzati a portarli a riva.
A noi fa tristezza che un bene prezioso come il mare sia pieno zeppo di rifiuti che impiegano anni a distruggersi e tutte le biodiversità marine rischiano di essere danneggiate irreparabilmente.

Lorenzo Serafini 2D & Marcus Ciocan 2B
Scuola Secondaria di 1° grado “Pieraccini” di Firenze

2016-04-14T17:15:27+02:00