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Con la perdita del partner aumenta il rischio fibrillazione

Angelia Riel Ben Arquero Liceo Classico “Galileo” di Firenze

 

La fibrillazione atriale è un’alterazione del ritmo cardiaco ed è la causa di numerosi disordini cardiaci fra le quali l’ictus e l’infarto. Un recente studio dell’università danese di Aarhus ha rivelato che la perdita del partner può essere causa di un notevole incremento di rischio di fibrillazione atriale. La ricerca ha coinvolto quasi un milione di persone ed è stata pubblicata sulla rivista on-line “Open Heart”.
Gli autori della ricerca hanno raccolto dati dal 1995 al 2014 su 88.612 persone alle quali era stata diagnosticata la fibrillazione atriale per la prima volta e 886.120 sane come controllo. Nel primo gruppo 17.478 avevano perso il loro partner, nel secondo 168.940. I risultati sembrano dimostrare che il rischio è maggiore nelle prime settimane dopo il lutto e si tratta di un fenomeno che colpisce perlopiù coloro che perdono il partner inaspettatamente e gli under 60 – infatti il rischio tra coloro che hanno meno di 60 anni è doppio rispetto ai vedovi e alle vedove anziane -.
I meccanismi che spiegano in quale modo la fibrillazione atriale sia legata al lutto non sono del tutto chiari, pertanto gli studiosi dell’università di Aarhus hanno dichiarato che l’indagine è di tipo osservazionale caso-controllo. È noto da tempo, però, che eventi fortemente stressanti dal punto di vista emotivo sono causa di rischio di patologie cardiovascolari, oltre che di disturbi psicologici tra cui la perdita dell’appetito, la depressione e le dipendenze.

Angelia Riel Ben Arquero
Classe 1B – Liceo Classico “Galileo” di Firenze

2016-05-10T16:17:24+02:00