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I batteri? Amano le macchine del caffè

Giulio Bacci Liceo Classico “Galileo” di Firenze

 

Il caffè non piace solo a noi, ma anche ad alcuni dei nostri peggiori nemici: i batteri. Infatti, nonostante la caffeina sia nota per le proprietà antibatteriche, pare che alla sua presenza diverse specie di microbi riescano a vivere e riprodursi. La macchina del caffè (assai diffusa al giorno d’oggi) è un ottimo alloggio per i batteri, ma l’obiettivo dello studio di alcuni ricercatori di Valencia non è metterci paura ma evidenziare che, pur non essendo una novità la presenza dei batteri intorno a noi, dovrebbe stupire che essi compaiano anche nei luoghi dove meno ce li potremmo aspettare o addirittura in presenza di elementi che in teoria dovrebbero “scoraggiarli”. Analizzando 10 tipi di macchine a sistema Nespresso (fatto puramente logistico e volto a generalizzare il più possibile: la Nespresso è assai diffusa e presa come standard per le cialde), prendendo in esame i vassoi che raccolgono i residui e cercando di scoprire la densità di popolazione batterica, è emerso che dalle 35 alle 67 specie diverse di microbi abitano questi elementi, senza differenze fra il tipo di macchinetta esaminato o il luogo ove essa si trova: l’ubicazione del dispositivo non ha importanza, mentre si è tenuto a precisare che nelle cialde non è presente alcun genere di batteri. Tutto questo dimostra che, contrariamente a quanto creduto, la caffeina non sembra eliminare ma favorire i batteri, che riescono a ben prosperare in tali quantità di sostanza, e dà asilo a specie addirittura patogene! Per noi, però, non ci devono essere paure di sorta, le macchinette sono abbastanza sicure ma trattarle con qualche accortezza in più potrebbe essere consigliabile: innanzitutto è consigliabile evitare di far giungere in contatto il liquido rimasto nel vassoio con le altre parti (“pure”) della macchinetta per diminuire il rischio di contaminazione, mentre dopo l’utilizzo è utile lavare con normalissimi acqua e sapone, se non per sterminare del tutto i batteri quanto per diminuirne il numero! Per me questa scoperta è stata interessante e quasi “scioccante” perché non credo di essere l’unico che riteneva la caffeina una sostanza antibatterica per antonomasia e non avrei minimamente immaginato che nelle nostre macchinette potessero abitare così tanti sgradevoli microbi… questa esperienza deve sicuramente far riflettere per provare a capire, purtroppo, la realtà delle condizioni in cui ci troviamo e che in qualsiasi posto ci si provi a rifugiare, è sempre bene adottare le dovute precauzioni!

Giulio Bacci
Classe 2D – Liceo Classico “Galileo” di Firenze

2016-05-10T16:33:14+02:00