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Il bilinguismo rende il cervello più forte e resistente

Lara Basegni Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

 

Secondo alcuni recenti studi di Suvarna Alladi, una neuropatologa indiana del National Institute of Mental Healt and Neurosciences di Bangalore (India), saper esprimersi con due o più lingue aiuta a superare i danni post-ictus, grazie alla cosiddetta riserva cognitiva, in altre parole alla capacità del cervello di resistere in maggior misura in situazioni di emergenza.
Suvarna Alladi ha esaminato le prestazioni di guarigione dall’ictus di 608 pazienti della città di Hyderabad, dove oltre all’inglese e all’hindi, si parlano anche l’urdu e il telegu, entrambe lingue caratteristiche. In questa città ogni residente conosce almeno due linguaggi, a prescindere dal livello di istruzione o dalla posizione nella scala sociale. Tra i pazienti esaminati solo 255 parlavano una sola lingua, mentre i restanti 353 ne parlavano almeno due. Questi ultimi erano nettamente avvantaggiati nella guarigione, come se la loro capacità di parlare più lingue avesse protetto maggiormente il cervello, rendendolo in qualche maniera più resistente ai danni.
Leandro Provinciali, il presidente della Società italiana di neurologia, ha commentato tale notizia affermando che è come se la nostra corteccia cerebrale svolgesse più funzioni nei casi di bilinguismo, cosa effettivamente vera, giacché il cervello si adatta e risponde a diversi tipi di stimolo, a seconda delle situazioni, senza che noi ce ne accorgiamo. Il cervello, infatti, dopo attacchi di ictus, tende a usare le nostre riserve, che consistono in cultura musicale, cultura letteraria e, naturalmente, conoscenza di lingue diverse, come spiegato da alcuni luminari.
Il cervello è un elemento plastico che nel caso bilinguismo sceglie le parole in base al contesto, quindi con una scelta più ampia, allenando il cervello alle situazioni più varie e a sviluppare metodi alternativi facilitando la guarigione e la risoluzione dei problemi causati dall’ictus.
In altre parole chi si ritrova a saper parlare più di una lingua ha di conseguenza una mente più forte, poiché maggiormente sviluppata e con una facilità maggiore di resistenza ad attacchi esterni. Si tratta di un’importante scoperta per la scienza e la medicina, in quanto consente di curare con maggiore semplicità le persone colpite di ictus.
Io, in quanto italo-croata, ho provato una sensazione di piacere e divertimento davanti a questa notizia. Vorrei concludere osservando che il bilinguismo è un’esperienza particolare e certamente divertente, che consiglio vivamente… a tutti.

Lara Basegni
Classe 1E – Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

2016-05-11T11:17:48+02:00