ROMA – Nonostante l’affaire Bonucci, nonostante il Do Dragao inferocito, nonostante tutto e tutti: la Juve si prende la notte di Porto, sbanca i lusitani con i goal dei subentrati e si mette in tasca il pass per i quarti di finale. Difficile pensare che il 14 marzo i biancoblù di Espirito Santo facciano il miracolo, la Juve dovrà semplicemente amministrare il grosso vantaggio. Poi il sorteggio svelerà chi rimane a contendere il sogno Cardiff ad Allegri e compagni. Un passo alla volta, però. Rileggiamo quanto accaduto con il nostro riassunto.
PORTO SCIAGURATO
C’era da aspettarselo: con la spinta del suo stadio, il Porto, giustiziere della Roma nei preliminari Champions di fine agosto, parte forte, tentando la carta sorpresa. La Juventus salita in Portogallo, però, non è una squadra composta da educande. Se Dybala non fosse lievemente svagato, i bianconeri già al 24’ avrebbero potuto mettere la freccia e passare in vantaggio, ma la conclusione dell’argentino è alta sulla traversa. Tre minuti più tardi, ed il Porto si butta via: l’ex Inter Alex Telles in un minuto colleziona due gialli (duro prima su Cuadrado, poi su Lichtsteiner) che gli valgono le chiavi dello spogliatoio e la doccia per primo. È la svolta dell’incontro, tanto che la Juve comincia a crederci di più e Dybala, al 46’, stampa sul palo un mancino di fattura. Si va al riposo, ma qualcosa è cambiato.
CAMBI D’AUTORE
Tutti in campo e si capisce subito che l’inerzia della gara è inevitabilmente cambiata: ora è assedio Juventus, con i padroni di casa affaticati e demoralizzati nell’animo. Ci prova Higuain, ci prova ancora Dybala ma il piede di porco da usarsi per far saltare le resistenze lusitane lo portano dalla panchina: al 22’ entra Pjaca (per Cuadrado), al 28’ è la volta di Dani Alves (per lo svizzero). Lascia il segno prima il croato (27’), al suo primo goal in bianconero, mentre Dani Alves chiude l’incontro al ventinovesimo. Il Porto prova ad imbastire una qualche tipo di reazione, ma la Juve è padrona del campo, oltre che del proprio destino. La gara scivola via, Allegri, soddisfatto, guarda avanti, alla gara di ritorno, predicando calma. Fossimo in lui, però, guarderemmo più avanti.