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Miley Cyrus nei guai, la cantante accusata di plagio per We can’t stop

Il brano avrebbe copiato We run things, brano del musicista giamaicano Flourgon che ha citato in giudizio la cantante americana

15 Marzo 2018
Miley Cyrus plagio

Miley Cyrus nei guai, la cantante accusata di plagio per We can't stopROMA – Guai in vista per Miley Cyrus che rischia di dover sborsare 300 milioni di dollari per plagio. Sotto accusa We can’t stop, la hit contenuta nel suo quarto album Bangerz. Il brano avrebbe copiato We run things, brano del musicista giamaicano Flourgon che ha citato in giudizio la cantante americana.

I due brani a confronto

Secondo Michael May – questo il vero nome di Flourgon – We can’t stop avrebbe copiato il “linguaggio unico e creativo per trasmettere il tema dell’autoaffermazione e dell’autostima in modo pervasivo”. In parole povere, il musicista avrebbe trovato somiglianza nella melodia, nel ritmo vocale e nella cadenza del brano. Elementi in comune sarebbero rintracciabili anche nel testo. In Can’t stop Miley canta “We run things, things no run we”, mentre Flourgon “We run things. Things don’t run we”. Insomma, il plagio non sarebbe questione solo di accordi come accade quasi sempre. E, in effetti, i due brani a confronto non presentano – a un primo ascolto – nessun elemento in comune.

May ha citato alla Corte Distrittuale di Manhattan sia Miley che la Sony e la RCA, chiedendo, oltre all’esorbitante ed esagerata cifra, lo stop di ogni distribuzione del brano, la vendita e eventuali performance della canzone. Questo perché We run things è “una delle canzoni preferite dagli amanti del reggae in giro per il mondo”, sin dal 1988 quando fu pubblicata. Al momento né la casa discografica né Miley hanno commentato la questione.

2018-03-15T14:37:19+01:00