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Giornata internazionale della nonviolenza, Casellati: “Va comunicata ai giovani”

Principi da contrapporre a 'odio sociale' e 'incitamento all'odio'

ROMA – “Promuovere l’affermazione di una cultura della nonviolenza significa prima di tutto investire nella formazione delle nuove generazioni e in una loro crescita responsabile e consapevole. Perché apprendano il valore di una socialità aperta al dialogo, alla condivisione delle idee, alla comprensione reciproca, al confronto costruttivo, al rispetto delle diversità. Principi da contrapporre ai pericolosi fenomeni di ‘odio sociale’ o di ‘incitamento all’odio’, sempre più diffusi nei social media, e per colpire alla radice altre problematiche diffuse sempre più allarmanti. Penso alla violenza domestica, ai femminicidi e agli altri tanti casi di criminalità quotidiana che riempiono le pagine dei nostri giornali e che spesso sono il frutto di contesti in cui un’azione di prevenzione culturale, protettiva e formativa potrebbe rivelarsi molto più efficace di qualunque misura repressiva o punitiva”. Lo dice il Presidente del Senato Elisabetta Casellati, nel suo intervento al convegno in corso sulla ‘Giornata internazionale della nonviolenza – celebrando i 150 anni del mahatma Gandhi’.

“Celebrare questa giornata il 2 di ottobre significa ricordare, prima di tutto, il giorno della nascita di una delle figure più rivoluzionarie della storia moderna e della lotta per il riscatto degli oppressi e per la difesa dei diritti: il Mahatma Gandhi, di cui quest’anno ricorre il centocinquantesimo anniversario- aggiunge Casellati- In un’epoca storica in cui le contrapposizioni ideologiche ed i conflitti all’interno degli Stati e nelle relazioni internazionali tendevano a sfociare in una violenza spesso brutale, Ghandi rappresentò per la comunità internazionale una figura fuori da ogni schema”.

“L’eredità di Gandhi è nel pensiero e nelle azioni di tante donne e di tanti uomini che – talvolta anche senza grandi clamori mediatici – hanno saputo fare la differenza, contrapponendo il rispetto all’intolleranza, il dialogo e il valore della convivenza pacifica a ogni forma di violenza- prosegue il Presidente del Senato Elisabetta Casellati- Penso a Madre Teresa di Calcutta, a Martin Luther King, a Nelson Mandela, a Leymah Gbowee. Penso a Malala Yousafzai e alla sua coraggiosa opposizione non violenta al regime dei talebani pakistani e in difesa del diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini di tutto il mondo. Ma penso anche alle parole di papa Giovanni Paolo II, che nell’enciclica ‘Centesimus Annus’ ricordava come la caduta del Muro di Berlino e tutti gli eventi del 1989 fossero stati possibili anche grazie ‘all’impegno non violento di uomini che, mentre si sono sempre rifiutati di cedere al potere della forza, hanno saputo trovare di volta in volta forme efficaci per rendere testimonianza alla verità”.

Valori che “costituiscono altresì i cardini fondamentali del nostro ordinamento costituzionale e che sono stati il collante che ha tenuto uniti i cittadini e salde le istituzioni in alcuni dei momenti più difficili anche della nostra storia più recente: dalle grandi tensioni sociali degli anni Sessanta e Settanta al terrorismo, dalle battaglie per i diritti civili alle profonde crisi internazionali degli anni Ottanta e Novanta, solo per citarne alcuni- conclude Casellati- Valori che l’Italia ha sostenuto con forza e convinzione anche all’estero, grazie soprattutto alla dedizione e allo spirito di sacrificio dei nostri militari, impegnati in molteplici missioni di prevenzione dei conflitti, di edificazione, mantenimento e consolidamento della pace e di assistenza umanitaria”.

2019-10-11T17:30:05+02:00