ROMA – È prigioniera di se stessa, della sua casa diventata ormai una campana di vetro che la tiene lontana dal mondo e dai suoi affetti. Così vive ora Britney Spears, in totale dipendenza dal padre ‘Jamie’, tutor della cantante definita dal tribunale incapace di prendere decisioni autonomamente: da una semplice passeggiata all’utilizzo senza supervisione dei social.
A raccontare la storia dell’artista è “Framing Britney Spears”, un documentario inchiesta realizzato per la serie The New York Times Presents, in Italia su Discovery+ dal 1 marzo.
La conservationship e il movimento #FreeBritney
Il film ripercorre la vita e la carriera della popstar davanti ai riflettori da quando era bambina. Le dipendenze e gli eccessi, l’attenzione costante dei paparazzi e del gossip. E ancora la maternità e il crollo del 2007 che ha portato a uno status di conservationship, ovvero alla gestione controllata da parte del padre.
Temi scottanti che sono al centro del movimento lanciato dai fan dell’artista, #FreeBritney. Secondo i sostenitori, la popstar si è chiusa in sé stessa e cerca in modo disperato di chiedere aiuto.
Il documentario indaga sulla verità di questa situazione che risulta ancora controversa: il tribunale continua a mantenere James Spears come tutore legale della cantante in tutto e per tutto malgrado la netta contrarietà di Britney. I fan sperano che questa inchiesta possa stravolgere le cose. La questione è rimandata alla prossima udienza!