La scala buia,
il mio passo leggero,
il cuore che batte.
La stanza in penombra,
le poche persone,
le voci sommesse, teneri bisbigli.
La mano grande sulla mia testa,
la voce pacata, rassicurante: “dorme”.
Il legno, il velo, il volto immobile,
l’anima che vola,
lo spirito spezzato.
Ricordo il giorno…
L’angoscia, la paura, le cose grandi,
troppo grandi,
le mie mani piccole.
Chiara Monetti
Classe 2C – Liceo Classico “Galileo” di Firenze