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Mappa della Via Lattea 3D? Eccola, grazie a Gaia [FOTO/VIDEO]

mappa della Via Lattea 3D Presentata ieri mattina in conferenza stampa internazionale da Madrid, a mille giorni dal lancio avvenuto il 19 dicembre 2013, la prima release dei dati (DR1) della missione spaziale Gaia dell’ESA. Gaia è il nome della Dea attraverso cui gli antichi Greci onoravano la Terra. In base a questa credenza, Gaia, fecondò il […]

14 Settembre 2016

mappa della Via Lattea 3D

Presentata ieri mattina in conferenza stampa internazionale da Madrid, a mille giorni dal lancio avvenuto il 19 dicembre 2013, la prima release dei dati (DR1) della missione spaziale Gaia dell’ESA.

Gaia è il nome della Dea attraverso cui gli antichi Greci onoravano la Terra. In base a questa credenza, Gaia, fecondò il ventre cosinico scaturito dal primordiale spazio interstellare noto con l’appellativo di Caos, sarebbe esistita prima di qualsiasi altra forma di vita. Gaia ha generato il cielo, da lei battezzato Urano, affinché le tenesse compagnia e facesse l’amore con lei.

Proprio per conoscere meglio il nostro pianeta, di Gaia ne è nata una nuova: è la missione sviluppata dall’Agenzia spaziale europea, messa in orbita il 19 dicembre 2013 con il vettore Soyuz-Fregat.


mappa della Via Lattea 3DDa allora, la Global Astrometric Interferometer for Astrophysics, questo il suo nome per esteso, ha ottenuto dati astrometrici di oltre un miliardo di stelle con una precisione duecento volte maggiore di quella del suo predecessore, Hipparcos

La prima parte dei dati, un catalogo composto da oltre 2 milioni di stelle viste nel primo anno di attività da luglio 2014 a settembre 2015, sono stati resi pubblici questa mattina. Si tratta di un’enorme mole di informazioni fruibili da tutta la comunità scientifica e raccolti da sei centri europei. Interessante: La Luna è nata da un frammento della Terra dopo un violento impatto.


La conferenza stampa per i risultati della missione Gaia


Dal sito dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) – “Oggi non vengono solo rilasciate le prime immagini della Via Lattea ripresa dal satellite Gaia – ha commentato la Responsabile Osservazione ed Esplorazione dell’Universo dell’ASI, Barbara Negri – ma soprattutto l’immensa mole di dati fin qui raccolti. Da adesso la comunità scientifica potrà avere accesso a questi dati che appaiono essere molto, molto promettenti”. 

Gaia, inoltre, ha collezionato informazioni astrofisiche sulla luminosità nelle diverse bande spettrali utili allo studio della formazione, dinamica, chimica e d evoluzione della nostra galassia. E non è tutto: le osservazioni di Gaia saranno utili all’individuazione di asteroidi, esopianeti e quasar.  

mappa della Via Lattea 3D

Questo primo rilascio dei dati raccolti – ha sottolineato Mario Lattanzi dell’INAF, PI italiano del DPAC – ci dimostra, dopo neanche 12 mesi di lavoro, che la missione Gaia ha già superato di tre volte la qualità dei risultati della precedente missione europea Hipparcos. Un primo importante successo che vede protagonisti anche gli scienziati italiani e dell’INAF”.  

L’Italia con ASI e INAF gioca un ruolo di primo piano nella missione con la partecipazione al Data Processing and Analysis Consortium (DPAC). I centri italiani sono ALTEC a Torino, dove viene raccolta e archiviata l’enorme mole di dati prodotti dal telescopio Gaia, e l’ASI Science Data Center, che gestisce l’analisi dei dati, situato a Roma, presso la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana.

mappa della Via Lattea 3D


Descrizione

Gaia è una missione del programma scientifico dell’ESA che ha lo scopo di ottenere una mappa tridimensionale della nostra galassia, rivelandone la composizione, la formazione e l’evoluzione. Il lancio, come programmato, è stato effettuato il 19 dicembre 2013 con il vettore Soyuz-Fregat, l’orbita occupata dal satellite è quella intorno a L2.

Gaia è realizzata direttamente da ESA, anche per la parte della strumentazione scientifica che consiste di due telescopi con campi di vista diversi e piano focale in comune, una serie di specchi e più di cento CCD che corrispondono a quasi un miliardo di pixel Gaia scansionerà continuamente tutto il cielo sfruttando i moti di rotazione e di precessione del satellite: ogni zona del cielo viene osservata circa settanta volte durante la vita operativa del satellite.

La partecipazione della comunità scientifica europea alla missione prevede la responsabilità della riduzione dell’enorme mole di dati che saranno prodotti dalla missione. Tale compito sarà svolto dal Data Processing and Analysis Consortium (DPAC), il consorzio di istituti di ricerca europei creato dagli scienziati europei in risposta a un Announcement of Opportunity dell’ESA.

Obiettivi Scientifici

Gaia otterrà dati astrometrici di oltre un miliardo di stelle con una precisione duecento volte maggiore di quelli di Hipparcos e informazioni astrofisiche sulla luminosità nelle diverse bande spettrali che permetteranno di studiare in dettaglio la formazione, la dinamica, la chimica e l’evoluzione della nostra galassia. Sarà anche possibile individuare pianeti extrasolari e osservare asteroidi, galassie e quasars.

Contributo Italiano

Il contributo italiano al DPAC è notevole (secondo solo a quello francese, PI-ship) e riguarda:

• la partecipazione di personale italiano alla gestione del DPAC,
• la partecipazione alla definizione e alla realizzazione delle pipeline di analisi e calibrazione dei dati,
• la presenza sul territorio italiano di uno dei sei Data Processing Center (DPC) previsti.

Accordi Internazionali

La missione Gaia rientra nel quadro del Programma Scientifico dell’ESA, cui l’Italia contribuisce al 13% circa. Un Multilateral Agreement tra tutti i paesi membri che partecipano al progetto è stato firmato a febbraio 2008.

mappa della Via Lattea 3D

2018-06-05T17:17:34+02:00