Il 24 gennaio 1986, più di trent’anni fa, la sonda spaziale Nasa Voyager 2 “sfiorava” Urano permettendoci di vedere le prime immagini del settimo pianeta. Ora è ancora in viaggio, avendo ormai superato i confini del Sistema Solare, portando con sé il Voyager Golden Record, una specie di capsula del tempo per gli alieni che contiene informazioni sulla Terra e su noi terrestri.
L’obbiettivo di questa mitica sonda è quello di esplorare il Sistema Solare, missione ormai compiuta con successo. Già nel 1979 aveva scattato foto a Giove, che insieme a quelle della sua gemella Voyager 1 sono ancora fonte di studio, due anni dopo raggiungeva Saturno. Infine nel 1986 ha raggiunto Urano, inviando dati alla Terra per 5 ore e mezza.
Grazie alle informazioni raccolte da Voyager 2 si è potuto scoprire due nuovi anelli di Urano, portando a 27 il numero di lune conosciute. Si è scoperta anche la struttura della sua atmosfera e il fatto che questo pianeta, nonostante sia più vicino al Sole, rispetto a Nettuno, sia in realtà più freddo di Nettuno stesso. La scoperta più interessante è il fatto che il campo magnetico di Urano non è allineato con il suo asse di rotazione: questo è dovuto al fatto che questo pianeta è capovolto su un fianco!
Nel 2007 il Voyager 2 ha superato il “termination shock”, la zona dove non agiscono più i venti solari, ancora oggi questa sonda continua a viaggiare e, a quanto pare, non ha intenzione di fermarsi.
Viola Maestri
Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze