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Laura Cappelli Liceo Classico “Galileo” di Firenze

“E vivrai con le cuffie nelle orecchie, / ascoltando le parole di chi ti ha capito senza conoscerti”

Per noi adolescenti la musica rappresenta una via d’uscita dal mondo reale; la ascoltiamo in ogni modo: CD nello stereo, auricolari nelle orecchie, YouTube costantemente acceso non mancano mai nella routine quotidiana di un ragazzo di oggi, che passa le ore a scaricare le canzoni che ama… Dall’America arriva però una notizia che ci lascia un po’ “a bocca aperta”. Negli USA la maggior fonte di guadagno per l’industria musicale è diventato lo streaming online, che ha sorpassato anche i download digitali. Tutto ciò è reso noto dalla Recording Industry Association of America (Riaa), secondo cui gli incassi da servizi come Apple Music, Pandora e Spotify sono cresciuti del 25% nel 2015 per un totale di 2,41 miliardi di dollari; pari a una quota del 34,3% del mercato nazionale. Il risultato, che supera per la prima volta la soglia dei 2 miliardi di dollari, mette fine a un decennio di supremazia dei download digitali come maggiore fonte di guadagno per l’industria musicale americana, calati nell’anno scorso del 10% a 2,3 miliardi di dollari. Anche la vendita di dischi ha subito un calo generale del 10% nel 2015, nonostante la forte crescita del vinile che però non è riuscita a compensare la flessione del 17% nelle vendite di CD e DVD musicali. “L’industria musicale è oggi un business digitale che trae il 70% dei suoi guadagni da una vasta schiera di piattaforme e formati. La quota dei ricavi da questi format digitali sorpassa quella di ogni altro comparto dell’industria e dell’intrattenimento.” ha dichiarato Cary Sherman al “Financial Times”.
La Riaa riporta che l’anno scorso è aumentato del 40% il numero degli utenti paganti dei servizi di streaming online arrivando negli USA a quota 10,8 milioni e generando per la prima volta ricavi di oltre un miliardo di dollari. Nel 2015 Spotify ha raggiunto i 28 milioni di utenti a pagamento e, attualmente, si sta avvicinando alla soglia dei 30 milioni. Sempre l’anno scorso, Apple Music, dopo appena sei mesi dal suo lancio (giugno 2015), ha raggiunto i 10 milioni di abbonati. A questo riguardo Sherman ha aggiunto:“Il consumo di musica sta andando alle stelle, ma i guadagni per gli artisti non stanno tenendo il passo: sono necessarie riforme per livellare il sistema ed assicurare che l’intera comunità musicale possa trarre pieni e giusti guadagni dal proprio lavoro”. Staremo a… sentire.

Laura Cappelli
Classe 1B – Liceo Classico “Galileo” di Firenze

2016-07-22T16:10:52+02:00