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Spazio: Kepler, il cacciatore di esopianeti in “Emergency Mode”

La missione Kepler è una missione spaziale della NASA parte del programma Discovery, il cui scopo è la ricerca e conferma di pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle diverse dal Sole, tramite l’utilizzo del telescopio spaziale Kepler. Il veicolo spaziale, chiamato in onore dell’astronomo tedesco del diciassettesimo secolo Johannes Kepler, è stato […]

La missione Kepler è una missione spaziale della NASA parte del programma Discovery, il cui scopo è la ricerca e conferma di pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle diverse dal Sole, tramite l’utilizzo del telescopio spaziale Kepler. Il veicolo spaziale, chiamato in onore dell’astronomo tedesco del diciassettesimo secolo Johannes Kepler, è stato lanciato con successo il 7 marzo 2009. Il telescopio nel corso di oltre sei anni di studio ha confermato la presenza di più di 1.000 pianeti e più di 3.000 candidati che abbracciano una vasta gamma di dimensioni e distanze orbitali, compresi quelli nella zona abitabile.

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“Kepler Spacecraft in Emergency Mode”, questo il messaggio del comunicato stampa della Nasa. Il cacciatore di esopianeti Kepler ha evidenziato un’anomalia nel suo funzionamento durante la finestra di comunicazione con la Terra. Lo scorso 7 aprile, il computer a bordo del telescopio ha attivato autonomamente la ‘emergency mode’ una particolare modalità che prevede un minore consumo di energia e l’uso di maggiori quantità di carburante. L’ultimo contatto con il telescopio risaliva al 4 aprile e in quel momento, tutti i sistemi risultavano funzionanti.

La NASA è al lavoro per ricercare i motivi del guasto aiutata dal Deep Space Network – una rete internazionale di radiotelescopi che offre supporto alle missioni interplanetarie – anche se la distanza di Kepler dal nostro pianeta, circa 120 milioni di chilometri, rende complessa la procedura di recupero.

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Dai dati ricevuti è emerso che l’anomalia si sarebbe verificata poco prima di una manovra che avrebbe cambiato l’orientamento di Kepler preparandolo all’inizio della nona campagna d’osservazione per la missione K2. In questa nuova fase che ha preso il via nel 2014, il telescopio continuerà la ricerca di pianeti extrasolari e si dedicherà anche all’osservazione di altri corpi celesti quali giovani stellesupernovae.

fonte di riferimento: Agenzia Spaziale Italiana ASI

2018-06-05T17:22:07+02:00