ROMA – “È stata un brutta cosa, perché senza Twitter molto probabilmente non sarebbe diventato presidente. Mi dispiace”. Con queste parole Evan Williams, il co-fondatore di Twitter, ha chiesto scusa dalle pagine del New York Times agli americani per l’elezione di Donald Trump.
Twitter si scusa per l’elezione di Trump. Williams: “Penso che internet sia guasto”
“Penso che Internet sia guasto”, ha aggiunto con rammarico. Poi l’amara riflessione: “Pensavo che quando ad ognuno fosse stato possibile esprimersi liberamente e scambiare idee ed informazioni il mondo sarebbe diventato automaticamente un posto migliore. Mi sbagliavo”. All’inizio le previsioni facevano ben sperare: la voce data alle Primavere Arabe in Medio Oriente ne sono state la prova. Poi qualcosa è andato storto e Twitter – in buon compagnia degli altri social – ha favorito sempre di più “gli estremi”, come li chiama Williams.
Donald Trump conta ormai oltre 30 milioni di followers sul suo account personale. Followers a cui ha parlato per tutta la durata della campagna elettorale. Tweet su tweet sono serviti al presidente eletto per scavalcare spesso i media tradizionali e veicolare le sue idee. Lo stesso Trump ha ammesso che senza Twitter non sarebbe arrivato alla Casa Bianca.
Omicidi, suicidi in diretta, trolls, haters e rivendicazioni terroristiche. Poi le fake news e gli account finti creati per scopi poco lodevoli. I social di questi tempi vivono un periodo non proprio felice. E per il Ceo di Twitter “le cose non possono che peggiorare”.