ROMA – Giro di campo e tante lacrime. Sul viso di Totti e su quello di molti tra i 65.000 dell’Olimpico che ieri hanno voluto dare il loro ultimo saluto calcistico al Capitano. Totti è andato sotto la curva sud, in lacrime, mentre l’intero stadio cantava “C’è solo un Capitano” e gli altoparlanti intonavano “Roma Capoccia” di Venditti.
Il saluto tra le lacrime
Se n’è andato, salutando i suoi tifosi e gridando di non “essere ancora pronto”. Ha chiuso con gli occhi lucidi, Francesco Totti. E lo stesso ha fatto l’Olimpico pieno, venuto ad omaggiarlo. Come fu per Baggio, Maldini, Del Piero, il calcio da, il calcio prende. Ha lasciato il palcoscenico uno tra i più talentuosi giocatori degli ultimi trent’anni che, come spesso anche da lui ribadito, ha seguito le ragioni del cuore anteponendole ai richiami di lidi e top club dove avrebbe rimpinguato la sua personale bacheca.
L’omaggio dell’Olimpico
Il premier Trudeau: “Una cosa unica al mondo”
“Stamattina la prima cosa che ha detto il premier Trudeau entrando all’Olimpico è se fosse proprio lo stadio dove ieri si è svolta la festa di Totti. Mi ha detto di averla seguita in tv con il figlio e che è stata una cosa unica al mondo”. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando il giorno dopo l’addio di Totti alla Roma e della reazione del premier canadese. Questo significa che “è un fenomeno di globalizzazione che va molto oltre il concetto della squadra”, ha aggiunto Malagò a margine dell’evento ‘Open goal’ per l’integrazione attraverso il calcio, cui hanno partecipato anche Justin Trudeau e il presidente della Roma, James Pallotta.
Il primo ministro del Canada ha sostato per circa mezz’ora sul prato dell’Olimpico e si è poi intrattenuto con i giocatori delle squadre coinvolte nell’iniziativa. Al termine, Pallotta ha consegnato a Trudeau una maglia della Roma con il numero 10 di Totti e l’autografo del capitano giallorosso: il premier ha indossato la maglia e ha posato per i numerosi fotografi presenti.