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Il mantello dell’invisibilità creato con la stampante in 3D

Yaroslav Urzhumov  è riuscito a compiere un passo significativo verso il traguardo dell'invisibilità.

Il tema dell’invisibilità ha sempre esercitato un grande fascino, sin dalla pubblicazione del romanzo "L’uomo invisibile" di H. G. Wells nel 1881. In tempi più recenti i fan di Harry Potter ricorderanno certamente il celebre mantello dell’invisibilità. Ma chi non avesse la possibilità di ereditare un oggetto simile dal padre, proprio come il celebre mago, e volesse affidarsi più alla scienza che alla magia per celarsi agli sguardi altrui, sarà certamente molto interessato ai risultati ottenuti in un’università statunitense.

Yaroslav Urzhumov, assistente di ricerca in ingegneria elettrica e informatica presso la Pratt School della Duke University, è riuscito a compiere un passo significativo verso il traguardo dell’invisibilità: "Potrei dire che, essenzialmente, chiunque possa spendere un paio di migliaia di dollari per una stampante 3D non industriale potrà letteralmente farsi un mantello nel corso di una notte", ha affermato lo scienziato.

Il cosiddetto "mantello" di Urzhumov assomiglia ad un disco bucherellato, creato con una stampante 3D, la cui creazione è durata sette ore: gli algoritmi messi a punto dal team del professore hanno permesso di determinare posizione, dimensioni e forma dei buchi, in grado di deviare i fasci di micro-onde, proprio come in un analogo esperimento alla Duke nel 2006. I ricercatori si sono detti convinti che, operando con questo approccio, sarà presto possibile realizzare una versione del mantello in grado di deviare lunghezze d’onda maggiori, inclusa la luce visibile, ed ottenendo quindi l’invisibilità.

Il disco è dotato di un buco più grande nel centro, nel quale i ricercatori hanno inserito un oggetto opaco, indirizzando poi fasci di micro-onde contro la parte laterale del "mantello", che ha fatto sembrare invisibile l’oggetto stesso. "Il design del mantello – ha affermato Urzhumov – elimina la dispersione che ci si dovrebbe aspettare dall’oggetto. Di fatto, l’altamente luminoso e riflessivo oggetto, simile ad un cilindro metallico, viene reso invisibile". Secondo lo scienziato, la tecnica potrebbe essere utilizzata anche per creare apparati più grandi: "Ho eseguito delle simulazioni al computer che sembrano confermare la cosa".

(fonte: IBTIMES)


2018-06-05T17:31:46+02:00