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La cometa ISON si avvicina a Marte e diventa verde /i prossimi appuntamenti

Mars Reconnaissance Orbiter, Curiosity e Mars Express: i fotoreporter spaziali si preparano ad immortalare il passaggio ravvicinato di ISON su Marte tra poche ore. News e curiosità dal WEB.

30 Settembre 2013
Alcune immagini a colori scattate di recente mostrano il nucleo di ISON ingrossato e di colore verde. Secondo Universe Today, la colorazione assunta da ISON è di buon auspicio, in quanto è segno che la cometa sta diventando più attiva, man mano che si avvicina al Sole.

La luce solare riscalda il nucleo della cometa, vaporizzando le polveri ghiacciate fino a formare una nube di vapori d’acqua, biossido di carbonio, ammoniaca e altri gas.

Una volta liberata, la nebbia si espande rapidamente in un’enorme nuvola sferica che circonda il nucleo della cometa, formando la caratteristica coda.

La scia lasciata da una cometa può essere lunga anche centinaia di migliaia di chilometri, ma sono talmente rarefatte da potervi passare attraverso senza nemmeno accorgersene. La Grande Cometa del 1811 diede vita ad una scia lunga 1,4 milioni di chilometri, quasi quanto il diametro del Sole!

Tra i materiali rilasciati nella nube sono presenti il cianogeno, un composto chimico, formato da carbonio e azoto, e il carbonio biatomico. Entrambi sono gas fluorescenti, i quali mostrano un delizioso colore verde-mela quando sono eccitati dalla luce ultravioletta emessa dal Sole.



Pare che il profumo del cianogeno sia molto simile a quello delle mandorle, ma si tratta di un gas altamente velenoso. La fiamma ottenuta bruciando cianogeno raggiunge i 4.525° C ed è la seconda fiamma più calda ottenibile da un gas, dopo il dicianoetilene, quando brucia in presenza di ossigeno.

Il carbonio biatomico è altrettanto sgradevole. Si tratta di un potente acido corrosivo presente non solo nelle comete ma anche come risultato di archi voltaici ad alta energia. Nonostante le caratteristiche inquietanti di questi elementi, la natura li utilizza per creare uno spettacolo meraviglioso per i nostri occhi umani.

Non c’è motivo di preoccupazione per eventuali effetti che i gas potrebbero avere sulla Terra al passaggio della cometa, dato che la nube è estremamente rarefatta.

Quindi, è inutile comprare maschere antigas come avvenne nel 1910 al passaggio della cometa di Halley, quando si ritenne di dover proteggere i terrestri da un possibile avvelenamento. [fonte]



La cometa ISON è sempre più vicina aMarte, dal quale sarà sei volte più vicina rispetto al passaggio atteso il 26 dicembre dalla Terra.

La Cometa del Secolo/ Permane ancora incertezza sul futuro di Ison, anche se stando agli ultimi aggiornamenti sembrano aumentare le possibilità che il suo cammino prosegua senza intoppi.

La Cometa Ison, denominata C/2012 S1,potenzialmente potrebbe divenire l’evento astronomico del secolo, ma affinchè ciò avvenga è necessario che sopravviva al contatto ravvicinato col Sole, atteso sul finire di Novembre, e anche qualora dovesse andare tutto per il meglio non è detto che la sua visibilità sarà tale da permetterne l’osservazione ad occhio nudo.

Siamo giunti quasi al termine di Settembre e il cammino della ISON verso il Sole sta per incontrare il primo importante ostacolo, ovvero la “linea del gelo”. Si tratta di una linea immaginaria oltre la quale le radiazioni emesse dal Sole cominciano ad aumentare la propria incisività, in grado dunque di fondere con maggior facilità il ghiaccio della Cometa.

Questa linea immaginaria sarà valicata il 1° Ottobre anche se il vero pericolo è rappresentato dall’incontro ravvicinato col Sole il 28 Novembre.

Il 1 Ottobre, l’astro chiomato proveniente dalla lontana nube di Oort (la culla delle comete) e al suo primo viaggio nel sistema solare interno, valicherà la cosiddetta “linea di gelo”, una linea immaginaria oltre la quale il Sole dovrebbe cominciare a sciogliere gli elementi volatili di cui è composto. Astronomi e appassionati del cielo di tutto il mondo, tuttavia, sono già in attesa di vedere che cosa accadrà nell’incontro ravvicinato del Sole del 28 Novembre, rischioso per l’integrità della cometa.

Sarà allora che il calore scioglierà in maniera accentuata il ghiaccio che avvolge il nucleo roccioso, formando una coda sempre più spettacolare.

Attualmente ISON è invisibile ad occhio nudo, ma può essere rintracciata con un medio telescopio commerciale prima dell’alba.

Secondo Karl Battams, astrofisico presso la US Naval Research Laboratory, la possibilità che il corpo sopravviva al perielio è del 50%. Il passaggio lungo l’orbita di Marte permetterà di valutare le dimensioni del suo nucleo, e quindi stabilire con maggior precisione le possibilità di sopravvivenza al passaggio radente con il Sole. Se C/2012 S1 uscirà indenne da tale passaggio, diverrà quasi sicuramente visibile ad occhio nudo nei mesi di Dicembre e Gennaio.

Attualmente ISON, in relazione alla stessa distanza dalla nostra stella, è leggermente più luminosa della cometa Lovejoy, che nel 2011 ha messo su uno spettacolo degno di nota nel cielo australe. Questo fattore, unito all’orbita molto simile della grande cometa del 1680, lascia buone speranze agli osservatori di tutto il mondo.

Un parere positivo l’ha mostrato anche Matthew Knight del Lowell Observatory della NASA, il quale spiega che ISON potrebbe essere grande due volte la cometa Lovejoy, e che le possibilità di passare indenne al perielio sono potenzialmente elevate.

A metà Settembre la cometa brillava come una stella di magnitudine 14, un valore più basso rispetto alle previsioni formulate tempo prima dagli analisti.

Tuttavia, se anche non dovesse risultare l’evento del secolo, potrebbe rappresentare un grande evento celeste nel periodo di Natale.

I rover posti sulla superficie di Marte proveranno nei prossimi giorni ad analizzare la composizione della ISON e l’atmosfera che circonda il nucleo, in parte roccioso e in parte ghiacciato.

La campagna osservativa del veicolo è partita lo scorso 21 Settembre, ma dal 29 è previsto il puntamento di un altro rover: il Mars Reconnaissance Orbiter.

Alla minima distanza dal pianeta rosso, un’occhiata sarà fornita anche dal rover Curiosity, che nonostante sia stato progettato per ben altri scopi, proverà a fornire le immagini più dettagliate del momento.

Ma cosa accadrà il 28 Novembre?

Si tratta della classica domanda da 1 milione di dollari.

Non essendo a conoscenza delle sue reali dimensioni, della forma geometrica e della rotazione assiale, è molto complicato poter prevedere le sorti dell’astro.

Come dire che non ci resta altro da fare che attendere quel giorno.

La sua velocità di crociera sarà valutabile in 370 Km/s, ed è ancora incerto il tempo entro il quale ISON rimarrà entro illimite di Roche.

La violenza mareale del Sole metterà a dura prova questa vagabonda dello spazio, le cui previsioni, in un modo o nell’altro, sembrano essere state troppo ottimistiche.

Se tutto dovesse andar bene, C/2012 S1 ISON brillerà dimagnitudine -6, ampiamente visibile ad occhio nudo, ma risultando meno brillante delle aspettative.

A sorvegliare l’incontro della cometa con il Sole sarà il telescopio spaziale Soho, di Esa e Nasa.

In questo video è rappresentata in modo molto chiaro la traiettoria di ISON.

Quello che cosa è particolarmente interessante è la visione di passaggio molto avvicinato a Marte che sta succedendo proprio in questi giorni. Il 1. di ottobre l’Ison si troverà a punto più vicino a Marte.
Questo video è anche presentazione perfetta per mostrare che tutte quelle previsioni catastrofiche che leggiamo in rete sono solo una invenzione ( per non usare le parole più dure) di qualcuno chi vorrebbe tenerci nella paura permanente. [fonte]



Ecco passo per passo le prossime tappe del suo viaggio:
  • 25 settembre
    ISON passa dalla costellazione del Cancro nel Leone
  • 27 settembre
    ISON passa a 2 gradi a nord del pianeta Marte
  • Primi di ottobre
    ISON potrebbe arrivare a magnitudine +10 e diventare visibile con un binocolo o un piccolo telescopio
  • 10 ottobre
    ISON entra nel campo visivo della sonda NASA STEREO / SECCHI HI-2A CAMERA
  • 16 ottobre
    ISON passa 2 gradi a nord-nordest di Regulus
  • 26 ottobre
    ISON affinca il trio di galassie M95, M96 e M105
  • Primi di novembre
    ISON potrebbe fare il suo debutto ed essere visibile ad occhio nudo
  • 3 novembre
    Un eclissi anulare di Sole, potrebbe facilitare l’osservazione dall’Atlantico e dall’Africa Centrale
  • 5 novembre
    ISON passa dalla costellazione del Leone alla Vergine
  • 7 novembre
    ISON passa meno di un grado dalla stella Zavijava (Beta Virginis)
  • 14 novembre
    ISON passa meno di un grado dalla galassia NGC 4697
  • 18 novembre
    ISON passa a soli 0,38 gradi a nord della brillante stella Spica
  • 22 novembre
    ISON entra nella costellazione della Bilancia
  • 23 novembre
    ISON si trova a 4,7 gradi sud-sudovest del pianeta Mercurio e a 4.9 sud-sudovest di Saturno
  • 25 novembre
    ISON fa visita ad un’altra famosa cometa, passando a soli 1,2 gradi a sud della cometa periodica 2P/Encke che può brillare fino a magnitudine +8
  • 27 novembre
    ISON entra nel campo di vista di LASCO C3 della sonda della NASA SOHO
  • 28 novembre
    Perielio
E qui ci fermiamo: sopravviverà la ISON al suo primo passaggio ravvicinato al Sole?
Ovviamente, ci auguriamo di si e speriamo di poterla osservare nel mese di dicembre quando raggiungerà la distanza minima dalla Terra proprio sotto Natale, il 26 dicembre.
2018-06-05T17:29:46+02:00