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AstroSamantha Cristoforetti chiama Terra: sulla ISS mi sento a casa [VIDEO]

Sono passati sessanta giorni dall'inizio della missione Futura. "Mi sento un po' extraterrestre", 'confessa' Cristoforetti, "mi sento molto a casa" a bordo della Stazione

23 Gennaio 2015
Ogni tanto c’è qualche sorpresa, perché la Stazione spaziale internazionale "è una struttura complessa", ma a bordo "mi sento a casa". Parola di Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana a volare nell’avamposto umano nello Spazio, in collegamento con la sede dell’Agenzia spaziale italiana per rispondere alle domande di studenti liceali e universitari che hanno preso parte al progetto Learning on the Iss. Tante le curiosità e i dubbi dei ragazzi, arrivati da Roma, Portici e Ceccano, che hanno avuto la possibilità di fare domande a Astrosamantha nel collegamento durato venti minuti.

Sono passati sessanta giorni dall’inizio della missione Futura. "Mi sento un po’ extraterrestre", ‘confessa’ Cristoforetti, "mi sento molto a casa" a bordo della Stazione.
E visto che la Stazione è una laboratorio che lavora senza interruzione, Samantha Cristoforetti fa il punto sugli esperimenti di questi primi due mesi di missione. Missione, che, lo ricordiamo, è la seconda di lunga durata per l’Italia e terminerà in maggio. Finora si è occupata di due sessioni dell’esperimento Blind/Imagined, e delle prime per Drain Brain e Wearable monitoring, grazie agli strumenti portati nei giorni scorsi dalla capsula Dragon. Slta indossando per 36 ore- tranne per una concessione speciale per la videochiamata a Terra- i sensori che controllano i ritmi circadiani, cura delle piantine e si occupa di moscerini della frutta, "con cui condividiamo il 70% dei geni". A bordo "c’è una confusione organizzata- sorride-, un po’ come quando da ragazzina arrivano i tuoi genitori e ti dicono di mettere tutto in ordine e tu dici di no, perché va bene così". E se proprio ci sono degli elementi che non si trovano "possiamo sempre chiamare Houston".

La vita di bordo è un pò come quella in un appartamento. Ognuno ha i suoi compiti da svolgere e ci sono anche dei momenti di svago. Come quello, ormai famosissimo, in cui l’astronauta italiana si fa tagliare i capelli dal collega della NASA Terry Virts.

D’altronde farsi tagliare i capelli è un atto di completa fiducia, ed è necessario per chi vive in un ambiente complesso e delicato come quello della Stazione.

Lassù lavorano anche per l’obiettivo del futuro dell’esplorazione spaziale: permettere all’uomo di mettere piede su un altro pianeta. Trovare una nuova Terra da abitare. Ma la colonizzazione di Marte non è dietro l’angolo. "Non avverrà domani, ma nel medio termine" sarà possibile, assicura il capitano Cristoforetti. Intanto ci ricorda che di Terra, per ora, ne abbiamo una soltanto. È come un’astronave. Un’astronave che usiamo per viaggiare nell’universo. È la dobbiamo tenere da conto, comportarci con intelligenza e saggezza per riuscire a riparare tutti i danni che abbiamo creato all’ambiente e, come dice Astrosamantha, fare manutenzione preventiva: la Terra va mantenuta in forma.



Ieri 22 gennaio nella sede dell’Agenzia Spaziale Italiana alcuni studenti in rappresentanza delle cinque scuole superiori di Roma, Ceccano (FR), Milano, Portici (NA) e Sassari, partecipanti al progetto didattico LISS – A Lezione sulla Stazione Spaziale Internazionale, si collegheranno con l’astronauta italiana dell’ESA Samantha Cristoforetti, per tutti @AstroSamantha, per la seconda inflight call. Quella di oggi e’ un’occasione straordinaria per fare il punto sugli esperimenti che l’astronauta sta svolgendo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

PROGRAMMA

• Ore 17:15
Welcome Roberto Battiston, Presidente Agenzia Spaziale Italiana
Elena Grifoni-Winters, Head of the Coordination Office, Directorate of human spaceflight and operations, Agenzia Spaziale Europea;
Gen. Claudio Salerno, Capo Ufficio Generale per la Comunicazione, Aeronautica Militare

• Dalle ore 17:30 alle ore 17:50 Inflight call
Samantha Cristoforetti risponde alle domande di ASI, ESA, Aeronautica Militare e degli studenti di scuole e università


In particolare, gli studenti potranno chiedere informazioni sugli esperimenti di biologia e biomedicina in corso all’interno della stazione orbitante e altre curiosita’ sugli esperimenti di astrobiologia esposti all’ambiente spaziale e marziano simulato nel contenitore EXPOSE-R2 collocato all’esterno della ISS. Il progetto didattico LISS intende realizzare un collegamento tra il mondo della scuola e la ricerca svolta nei laboratori universitari in ambito spaziale e vede la collaborazione, oltre a Roma Tor Vergata, di diverse universita’ (Statale di Milano, Federico II di Napoli e Universita’ degli studi di Sassari). Con la partecipazione delle cinque scuole superiori e la collaborazione di astronauti e ricercatori e’ stato realizzato anche un libro ‘dedicato’, proposto dal progetto come edizione pilota per l’anno scolastico 2014/2015. Il libro, che in sei capitoli aiuta a conoscere l’esplorazione umana dello Spazio, l’ambiente spaziale, la Stazione Spaziale Internazionale, la vita delle cellule e delle piante nello spazio e la vita nell’universo attraverso la disciplina dell’Astrobiologia, e’ disponibile anche in versione e-book sul sito dell’Asi.


La versione integrale sara’ on-line a partire da aprile. Ogni capitolo e’ introdotto dalla riflessione di un astronauta italiano: Maurizio Cheli, Samantha Cristoforetti, Umberto Guidoni, Franco Malerba, Paolo Nespoli, Luca Parmitano, Roberto Vittori. AstroSamantha nell’introduzione scritta per il capitolo sull’Astrobiologia – curato da Daniela Billi e on line sul sito dell’ASI a partire da marzo – paragona l’astrobiologia a "un volo di ricognizione nei vari luoghi, fisici o figurati, ove si sta cercando di rendere il mistero meno fitto (quello dell’origine della vita ndr)". E avvisa: "Preparatevi ad un viaggio vertiginoso e, se ogni tanto resterete senza fiato, fermatevi e sedetevi un attimo a contemplare il cielo stellato".

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