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Champions League: Juve a Lione per il primato, domani il Napoli per ripartire

Il punto di Diregiovani sull'Europa del calcio che conta

18 Ottobre 2016

champions-league-lione-juventusROMA –  E’ tempo di Champions League, giunta alla terza gara del girone di andata, e per le italiane, in particolar modo per il Napoli, potrebbe già essere aria di verdetti. Stasera la Juventus sale a Lione, domani i partenopei ospitano i turchi del Besiktas. Se per la squadra di Allegri l’obiettivo principale è quello di tenere a distanza il Siviglia, vera contendente la prima piazza, per gli azzurri di Sarri, la missione è duplice: destarsi dal torpore che ha avvolto la squadra (le crisi di Insigne e Gabbiadini valgono d’esempio) dopo le sconfitte in campionato, e vincere ancora, staccando già il pass per la seconda fase con tre turni di anticipo, impresa mai riuscita ai grandi d’Europa. Vediamo il dettaglio.

LIONE-JUVENTUS

A cinquecento giorni esatti dalla finale di Berlino 2015, quando Allegri & Co. videro la coppa dalle grandi orecchie solo da vicino, battuti ma non vinti da un Barcellona pigliatutto, i bianconeri salgono a Lione con i soliti problemi stagionali di formazione. Se può piovere, può anche diluviare, dice il proverbio: ai lungodegenti Marchisio, Chiellini, Asamoah, si è aggiunto il croato Mandzukic, forfait che “costringe” il tecnico bianconero a schierare il tandem albicelste Higuain-Dybala per la sesta volta dall’inizio della stagione. L’obiettivo juventino è sempre quello: prima o poi, vincere la Champions, che in Italia si va quasi col pilota automatico. Stasera contro il Lione, in crisi di risultati nel proprio campionato, l’occasione di allungare in classifica e chiudere bene l’andata.

NAPOLI-BESIKTAS

Mamma li turchi! Al San Paolo, domani sera, i bianconeri di Istanbul saranno seguiti da circa duemila tifosi: c’è apprensione in città per eventuali rovinosi contatti, tanto che il settore ospiti sarà aperto già dal primo pomeriggio. Siamo sicuri che non sono queste le preoccupazioni che agitano la vigilia di Sarri: urge ritrovare la squadra, la velocità di gioco, le geometrie e le distanze tra i reparti. Serve tutto, in poche parole. Il doppio schiaffone ricevuto da Atalanta e Roma ha messo a nudo tutte le difficoltà degli azzurri: Gabbiadini soffre il peso di dover dimostrare di essere sempre all’altezza (prima di Higuain, poi di Milik), Insigne che pare la controfigura del funambolo ammirato fino all’estate, il centrocampo, vera forza della squadra, che inanella errori su errori. L’occasione pare fatta apposta per ritrovare il sorriso: vincere domani significa secondo turno guadagnato con cinquantacinque giorni di anticipo.

2016-10-18T12:11:03+02:00