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“Alla Lanterna azzurra venduto un concerto che non esisteva”

L'intervsita a Carmelo Calì cugino di Marianna Manduca. Anche suo figlio si trovava in discoteca nella notte tra il 7 e l'8 dicembre

10 Gennaio 2019
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ROMA – “Dalla gioia per l’uscita del film che parla di noi, ‘I nosri figli’, all’improvviso terrore”. E’ l’atmosfera di casa Calì nei giorni in cui alla ‘Lanterna azzurra’ di Corinaldo, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, morivano 6 persone, 5 delle quali adolescenti. “C’era anche mio figlio, Matteo, nella folla che alla Lanterna azzurra si accalcava sull’uscita di sicurezza. C’era il suo amico di calcio che è morto. E’ lui che mi chiama nella notte disperato. C’era anche uno dei figli di Marianna”. Lo racconta alla Dire Carmelo Calì, intervistato dalla Dire sul caso della cugina Marianna Manduca e l’adozione dei suoi tre figli dopo il femminicidio di 11 anni fa. E a proposito dei giovani e di concerti e svago, Carmelo non ha dubbi. “Hanno diritto a un concerto. E’ il loro momento. Fa male che abbiano venduto qualcosa di inesistente. C’era la festa del liceo a Senigallia- spiega Carmelo- l’appuntamento alla discoteca era quindi anche la festa per molti ragazzi dei licei. Hanno venduto un concerto che non esisteva, quello di Sfera Ebbasta, che fino all’una e mezza era a Rimini. Il concerto doveva iniziare alle dieci”.

Matteo Calì e Carmelo, figlio di Marianna Manduca, sono li, in quella folla che si accalca sull’uscita di sicurezza. E sul personaggio preferisce non fare commenti. “Quella persona però non si è mai presentata, quel concerto non è mai iniziato. Oltre 1000 presenze in una sala che poteva contenerne 450, tutti dopo lo spray al peperoncino si sono riversati su quell’uscita di sicurezza”- denuncia Carmelo. Anche per essere vicini ai giovani è nata l’associazione ‘Insieme a Marianna’. “Abbiamo messo a disposizione i legali dell’associazione- ricorda Carmelo- per queste famiglie, gratuitamente, e abbiamo aperto una sottoscrizione. L’Associazione è impegnata nelle scuole, per sensibilizzare i giovani, far capire ai ragazzi come si manifesta la violenza: dalla famiglia, al bullismo. E il 14 saremo al Campidoglio”.

2019-01-10T14:33:25+01:00