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VIDEO | Ci possiamo fidare dei media tradizionali?

Ultimo appuntamento del nostro approfondimento sulle fake news

ROMA – Nell’ultimo appuntamento del nostro approfondimento sulle fake news cerchiamo di rispondere alla domanda: perché nascono certe fake news? Abbiamo capito che una parte di notizie false vengono monetizzate, soprattutto quelle che hanno a che fare con la cronaca, la politica e che vanno a colpire la parte emotiva del nostro cervello. Ma una bufala come il falso allunaggio che interessi cela?

“A volte quando si legge una notizia- ha esordito Attivissimo- è difficile immaginare che qualcuno abbia un vantaggio, una convenienza a falsificarla e quindi si tende a credere che sia vera. In realtà proprio per tutte le motivazioni che ci possono essere dietro una falsificazione, dalla propaganda alla monetizzazione, al vantaggio politico, spesso una storia che ci viene raccontata ha una connotazione di vantaggio per qualcuno. Faccio anche un esempio banale, ho scritto un libro sulle tesi che dicono che non siamo mai andati sulla Luna. Ricordiamolo, per chi non c’era, sei missioni sulla Luna fra il 1969 e il 1972, 12 uomini camminano sulla luna, tutti maschi, bianchi e americani; ed è questa la chiave: sono americani. Quindi chiunque abbia nelle proprie corde un minimo sentore di anti-americanismo o per qualunque ragione voglia screditare o denigrare gli americani come popolo o lo Stato americano allora vorrà credere che questa sia una manipolazione, una falsificazione. Questo non significa che si debba diventare ciechi credenti in tutto quello che viene dichiarato dal governo americano, si torna ai principi primi chiedendoci quali prove fisiche abbiamo che siamo andati sulla Luna. Andando a indagare si trova che ci sono, in questo momento, sulla Luna dei veicoli lasciati dagli astronauti, ci sono le loro impronte e sono lì da 50 anni per cui per forza di cose dobbiamo esserci andati per questa e per mille altre ragioni. Per cui capisco che a volte possa sembrare improbabile che qualcuno si sia messo a falsificare una certa notizia però se vogliamo capire se dietro c’è una motivazione allora chiediamoci chi può avere vantaggio dal fatto che noi crediamo a quella notizia che ci viene proposto, vera o falsa che sia, vale per tutto. La manipolazione delle opinioni passa spesso anche attraverso l’informazione distorta quindi il fatto in sé è reale, ma viene presentato in chiave ingannevole”.

Ci sono anche esempi più recenti, Attivissimo ricorda di aver letto poco tempo fa la notizia di “un ragazzo molto giovane morto di trombosi mentre videogioca. D’istinto verrebbe da dire: è colpa di videogame; quindi adesso tutti quelli che giocano a Call of Duty o Gta moriranno tutti. È chiaro che una storia di questo genere viene titolata in questo modo perché si vuole proporre una tesi: è il videogioco che fa male. Questo funziona giornalisticamente perché a questo punto si dice: ‘vede signora mia tutti questi giovani di oggi che giocano dalla mattina alla sera invece di fare come noi che leggiamo i giornali, ci informiamo e discutiamo su Facebook. Poi muoiono, l’avevo detto di non comprare la PlayStation’. In realtà questa è una scelta editoriale che è fatta dalla testata perché il suo pubblico è di una certa fascia d’età che non videogioca e quindi ce l’ha con quelli che videogiocano. Per cui spesso bisogna guardare dietro la notizia, oltre il titolo e non saltare a conclusioni affrettate, il più delle volte sembra una cosa impossibile chi è che dovrebbe inventarsi una cosa del genere, ma succede costantemente”.

E allora cosa fare?

“Guardiamo sempre dietro- ha suggerito Attivissimo– se una cosa ci interessa magari scegliamo solo tre notizie al giorno senza perderci nella confusione totale che c’è nel fiume di notizie che ci travolge quotidianamente, prendiamo quelle tre, guardiamole con un attimo di attenzione, cerchiamo di capire quali sono i possibili meccanismi di manipolazione che sono stati usati per convincerci di una cosa o rinforzare i nostri pregiudizi o cercare di proporre un prodotto nuovo e via dicendo e in questo modo forse riusciamo un po’ tutti a vaccinarci contro le fake news”.

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2020-12-04T12:52:56+01:00