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Mi vivi dentro, Alessandro Milan e l’amore che va oltre la morte

Il giornalista ha raccontato il libro - o meglio il suo inno alla resilienza - ai microfoni di diregiovani.it

alessandro milan intervista

 “Mi piego ma non mi spezzo”

alessandro milan intervistaROMA – Un inno ad andare avanti. Nonostante tutto, anche quando tutto sembra perso. È il messaggio di Mi Vivi Dentro, il libro di Alessandro Milan, presentato alla IBS+Libraccio di Roma nei giorni scorsi. Una storia piena di speranza, di amore, di attaccamento alla vita edita da DeA Planeta. In libreria e negli store digitali dal 27 febbraio. Milan ha raccontato il libro – o meglio il suo inno alla resilienza – ai microfoni di diregiovani.it. 

Francesca e Alessandro, insieme oltre la morte

Mi vivi dentro racconta la storia di Francesca e Alessandro. Due giornalisti che si incontrano di sfuggita una mattina al cambio di turno. Lui sta cercando di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che, nella fretta, i due scambiano per errore i loro cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi e da un dialogo quasi surreale nasce un invito al cinema. Poi a una mostra, un aperitivo, una gita in montagna. È così che nasce l’amore.

La vita, però, si sa, non è tutta rose e fiori. Con il matrimonio e i figli esplode l’incubo cancro che Francesca si trova inevitabilmente a combattere in quanto portatrice della mutazione genetica BRCA.

Wondy (da Wonder Woman) – come la chiamavano Alessandro e gli amici più cari – aveva cioè una predisposizione allo sviluppo del carcinoma. Nel suo caso al seno. Una condanna per qualsiasi persona ma non per lei. Wondy non si è mai abbattuta. Esame dopo esame. Operazione dopo operazione. Fino alla fine, anche quando la morte l’ha sopraffatta l’11 dicembre 2016.

“Francesca ha vissuto da resiliente fino alla fine – ha ricordato Milan nella nostra intervista –  perché lei diceva sempre ‘Io non sono la mia malattia’. Nonostante il tumore lei è sempre stata una donna sorridente. Con la voglia di festeggiare. Vedeva il bicchiere sempre mezzo pieno. Lei aggiungeva ‘di mojito‘”. 

Questa è la resilienza. Quel “mi piego ma non mi spezzo” che Milan più volte ha rimarcato durante la presentazione di Mi vivi dentro. Perché resilienza può sembrare una parola difficile ma è un concetto semplicissimo. “Di fronte a un dolore – ha aggiunto Milan – stare immobili non serve a nulla perché il dolore rischia di prevalere. Se uno si muove, non dico che trova la strada certa, può anche sbagliare, può inciampare, però cerca di attraversare il dolore invece di farsi sovrastare da esso“. 

Wondy “Mi vivi dentro”

È così che, alla fine, la storia di Francesca e Alessandro è una storia positiva che ha superato la morte. Oggi Wondy vive dentro Alessandro: “Ho voluto raccontare in questo romanzo – ha detto Milan presentando il suo libro al pubblico – come l’energia, la positività, la combattività di Francesca, che ha vissuto il tumore davvero con grande forza, mi sia in qualche modo stata trasmessa e quindi ho deciso di non fermarmi”. 

Oltre al libro, che è solo l’ultimo tassello di un percorso iniziato alla morte della moglie, Milan ha fondato un’associazione Wondy sono io che – in nome di Francesca – si propone di diffondere la cultura della resilienza e un premio letterario che dà spazio ai libri nei quali i personaggi, veri o di fantasia, affrontano e superano una difficoltà di qualsiasi genere. Ai libri che, insomma, esaltano la resilienza. 

La resilienza per Franca Leosini

Alla presentazione di Mi vivi dentro, oltre ad Alessandro Milan, erano presenti il direttore di La Repubblica Mario Calabresi e Franca Leosini. La giornalista e conduttrice ha ricordato Wondy ai nostri microfoni, spiegando cos’è per lei la resilienza.

2018-07-17T12:43:47+02:00