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Peter Rabbit, dal 22 marzo ‘tana libera tutti’. La recensione

93 minuti di spensieratezza guidati dalla voce di Nicola Savino che anima il protagonista

13 Marzo 2018
peter rabbit recensione

peter rabbit recensioneROMA – Irriverente, divertente e anche un po’ birbone. Si presenta così Peter Rabbit fin dalle prime scene del film in cui è protagonista e che Diregiovani ha visto in anteprima. Al cinema dal 22 marzo distribuito da Warner Bros, la pellicola omonima traspone il personaggio delle storie animate nei libri di Beatrix Potter in una commedia che si adatta a grandi e piccini. Capace di far sorridere – anche di gusto – e riflettere perché, come spesso accade, non c’è conflitto che non si può risolvere con l’amore. 

La “guerra” di Peter Rabbit

Nato nel 1902 dalla matita della scrittrice e illustratrice, Peter è un coniglio impulsivo e dispettoso ma dal cuore buono, che vive in una tana con le sue sorelline (Flopsy, Mopsy e Codatonda) e il cugino Benjamin Bunny. Nonostante sia stato catturato più volte, Peter non riesce a fare a meno di intrufolarsi nel giardino del signor McGregor. Unico obiettivo rubare la frutta e la verdura per la sua famiglia.

Un gesto “nobile” che, però, spesso lo mette nei guai. “A Peter viene detto di non entrare nel giardino di McGregor perché suo padre è finito in un pasticcio per esserci andato. E lui cosa fa? Va nel giardino. Ecco chi è Peter: non c’è altro da dire a chi è fatto così – spiega il regista Will Gluck – è birichino, sicuro di sé e ha la presunzione di chi ha sempre ragione, quando in realtà spesso si sbaglia. Non si mette mai in discussione, e continua ad andare avanti finché non si rende conto di essersi spinto un po’ troppo oltre”.

I guai, però, si moltiplicano quando in casa McGregor arriva Thomas (Domnall Gleeson), peter rabbit recensioneun ragazzo di Londra che inconsapevolmente eredita casa e giardino dal prozio defunto.

Ovviamente, sfortunatamente per Peter, le sue sorelle e Benjamin, Thomas non ha un bel rapporto con i conigli. È così che inizia una vera e propria guerra che passa per cavi elettrici, esplosioni e classiche trappole per roditori.

In mezzo Bea (Rose Byrne), la vicina di casa di Thomas che ai coniglietti è particolarmente affezionata.

Quando le conseguenze del conflitto si abbatto su di lei (che nel frattempo si è innamorata di Thomas), Peter capirà che – forse – il gioco non ne valeva la candela. 

Tra sketch e battute, Peter Rabbit regala 93 minuti di spensieratezza in un live action che scorre piacevolmente anche grazie all’accompagnamento delle musiche di Dominic Lewis. Sorpresa, o forse neanche tanto, il doppiaggio di Nicola Savino che dà la voce a Peter in un mix perfetto di ironia e presunzione.

VOTO 2.5/5

2018-03-13T13:09:34+01:00