
Eclissi totale di Luna 2018
Il prossimo 27 luglio torna nei cieli italiani
lo spettacolo dell’eclissi totale di Luna.
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Gianluca Masi
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Cos’è un’eclissi
L’oscuramento temporaneo di un corpo celeste da parte di un altro che vi transita davanti. Si chiama eclissi di Luna quando la Terra si interpone tra la Luna e il Sole, impedendo ai raggi solari di raggiungere e rendere visibile la Luna. L’eclissi di Sole si ha quando la Luna si interpone tra Terra e Sole impedendone la vista.
Eclissi lunare dal 2018 al 2033
Data Eclissi | Tipo | Magnitudo | Visibile in: |
31 gennaio 2018 | Totale | 1,315 | Asia, Australia, Pacifico, Nord America |
27 luglio 2018 | Totale | 1,609 | Italia, Europa, Sud America, Africa, Asia, Australia |
21 gennaio 2019 | Totale | 1,195 | Italia, Europa, Pacifico, Americhe, Africa |
16 luglio 2019 | Parziale | 0,653 | Italia, Europa, Sud America, Africa, Asia, Australia |
10 gennaio 2020 | Penombra | -0,116 | Italia, Europa, Africa, Asia, Australia |
05 giugno 2020 | Penombra | -0,405 | Italia, Europa, Africa, Asia, Australia |
05 luglio 2020 | Penombra | -0,644 | Italia, Europa, Americhe, Africa |
30 novembre 2020 | Penombra | -0,262 | Asia, Australia, Pacifico, Americhe |
26 maggio 2021 | Totale | 1.009 | Asia, Australia, Pacifico, Americhe |
19 novembre 2021 | Parziale | 0.974 | Asia, Australia, Nord Europa, Americhe |
16 maggio 2022 | Totale | 1.414 | Italia, Africa, Europa, Americhe |
08 novembre 2022 | Totale | 1.359 | Asia, Australia, Pacifico, Americhe |
05 maggio 2023 | Penombra | -0.046 | Asia, Australia, Africa |
28 ottobre 2023 | Parziale | 0.122 | Italia, Asia, Africa, Europa, Americhe |
25 marzo 2024 | Penombra | -0.132 | Americhe |
18 settembre 2024 | Parziale | 0.085 | Italia, Africa, Europa, Americhe |
14 marzo 2025 | Totale | 1.178 | Italia, Africa, Europa, Pacifico, Americhe |
07 settembre 2025 | Totale | 1.362 | Italia, Asia, Australia, Europa, Africa |
03 marzo 2026 | Totale | 1.151 | Asia, Australia, Pacifico, Americhe |
28 agosto 2026 | Parziale | 0.930 | Italia, Europa, Africa, Pacifico, Americhe |
20 febbraio 2027 | Penombra | -0.057 | Italia, Asia, Americhe, Europa, Africa |
18 luglio 2027 | Penombra | -1.068 | Asia, Australia, Pacifico, Africa |
17 agosto 2027 | Penombra | -0.525 | Pacifico, Americhe |
12 gennaio 2028 | Parziale | 0.066 | Italia, Africa, Europa, Americhe |
06 luglio 2028 | Parziale | 0.389 | Italia, Europa, Africa, Asia, Australia |
31 dicembre 2028 | Totale | 1.246 | Italia, Asia, Europa, Africa, Australia |
26 giugno 2029 | Totale | 1.844 | Italia, Americhe, Europa, Africa |
20 dicembre 2029 | Totale | 1.117 | Italia, Americhe, Europa, Africa, Asia |
15 giugno 2030 | Parziale | 0.502 | Italia, Europa, Africa, Asia, Australia |
09 dicembre 2030 | Penombra | -0.163 | Italia, Americhe, Europa, Africa, Asia |
07 maggio 2031 | Penombra | -0.090 | Italia, Americhe, Europa, Africa |
05 giugno 2031 | Penombra | -0.820 | India, Australia, Pacifico |
30 ottobre 2031 | Penombra | -0.320 | Americhe |
25 aprile 2032 | Totale | 1.191 | Pacifico, Africa, Asia, Australia |
18 ottobre 2032 | Totale | 1.103 | Italia, Australia, Europa, Africa, Asia |
14 aprile 2033 | Totale | 1.094 | Italia, Africa, Europa, Asia, Australia |
8 ottobre 2033 | Totale | 1.350 | Australia, Pacifico, Americhe, Asia |
Luna: ecco le teorie sulla sua formazione
Luna: ecco le teorie sulla sua formazione
La Luna, musa ispiratrice di poeti e romantici, unico oggetto celeste su cui gli astronauti abbiano posato il piede.
Com’è nata, la Luna? La sua origine è avvolta nel caos delle battaglie stellari che animavano la nostra galassia miliardi di anni fa.
Non ci sono nascite ‘dolci’, nello Spazio, ma collisioni violente e impatti catastrofici che danno però la luce a nuove formazioni. Esistono diverse teorie riguardo alla sua formazione. Tra le più note:
TEORIA DELLA FISSIONE: Georges H. Darwin, secondo figlio di C. Darwin, dopo la morte di de Buffon, tentò di fornire nel 1878 una spiegazione razionale sull’origine della Luna attraverso la teoria della fissione la quale prevede che la Luna si sia staccata dalla Terra primordiale a causa di una elevata velocità di rotazione e fluidità di quest’ultima. In pratica, una parte della massa che apparteneva alla Terra si separò, provocando una enorme cicatrice in corrispondenza delle zone equatoriali (qualcuno identifica tale cicatrice nell’anello di fuoco esistente intorno all’Oceano Pacifico).
TEORIA DELLA CATTURA: Secondo la teoria della cattura, invece, Terra e Luna, pur derivando dall’aggregazione di materia della stessa nebulosa, si sono formati in zone differenti dello spazio. La Luna si sarebbe poi avvicinata alla Terra con una velocità alquanto bassa, finendo così per essere catturata dal suo campo gravitazionale.
APPROFONDIMENTO: Com’è nata la Luna
TEORIA DEL DOPPIO IMPATTO: Nel 2001 la ricercatrice statunitense Robin Canup ha modificato la teoria dell’impatto gigante illustrando che la neonata Luna sarebbe stata collocata su un’orbita non stabile e sarebbe ricaduta sul pianeta.
L’attuale inclinazione dell’asse di rotazione terrestre è frutto del secondo impatto.
La teoria del doppio impatto nasce perché, con un singolo impatto, non si sarebbe avuta la quantità di materia necessaria a formare la Luna, in quanto la massa del disco che si sarebbe condensata a seguito del primo impatto, sarebbe stata circa 2 volte inferiore a quella dell’attuale massa lunare. Inoltre solo parte di questo materiale era al di là del limite di Roche, quindi non si sarebbe mai potuto aggregare per formare un satellite di grosse dimensioni.
[fonte: giornale on line Meteoweb]
TEORIA DELL’ACCREZIONE: la teoria dell’accrezione fu proposta da Ruskol nel 1960 e afferma che la Luna si sia formata dall’addensamento di una primordiale coltre di gas che avvolgeva la Terra.
Col procedere dell’accrescimento, iniziarono i processi di differenziazione che portarono all’accumulo dei materiali più pesanti (Fe, Ni) verso il nucleo, mentre gli elementi più leggeri e quelli volatili rimasero in superficie.
In seguito, gli elementi volatili furono spazzati via dal vento solare (allora il Sole stava attraversando la fase T-tauri), mentre dagli elementi residui si sarebbe formata la Luna.
TEORIA DELL’IMPATTO GIGANTE: La teoria dell’impatto gigante è quella maggiormente accettata dalla comunità scientifica. Fu proposta nel 1975 da William Hartmann e Donald Davis i quali ipotizzarono l’impatto di un corpo delle dimensioni di Marte (che è chiamato Theia o Orpheus) con la Terra.
Da quest’impatto si sarebbe generato abbastanza materiale, nell’orbita circumterrestre, da permettere la formazione della Luna. Si pensa, inoltre, che i pianeti si siano formati attraverso un’accessione di corpi più piccoli in oggetti maggiori e, al giorno d’oggi, è riconosciuto che impatti come questo potrebbero essere avvenuti anche per alcuni altri pianeti.
L’ipotetico corpo Theia si sarebbe formato in un punto di Lagrange relativo alla Terra, ossia in una posizione gravitazionalmente stabile lungo la stessa orbita del nostro pianeta.
Qui Theia si sarebbe accresciuto progressivamente inglobando i planetesimi e i detriti che occupavano in gran numero le regioni interne del sistema solare poco dopo la sua formazione.
Quando Theia crebbe fino a raggiungere la dimensione di Marte, la sua massa divenne troppo elevata per restare stabilmente nel punto di Lagrange, soprattutto considerando l’influenza di Giove nel turbare le orbite degli altri pianeti del sistema solare. In accordo con questa teoria, 34 milioni di anni dopo la formazione della Terra (circa 4533 milioni di anni fa) questo corpo colpì la Terra con un angolo obliquo, distruggendosi e proiettando nello spazio sia i suoi frammenti sia una porzione significativa del mantello terrestre.
L’urto avvenne con un angolo di 45° ed ad una velocità di circa 4 km/s (circa 14 400 km/h). Secondo alcuni ipotesi, il 2% della massa di Theia formò un anello di detriti, mentre circa metà della sua massa si unì per formare la Luna, processo che potrebbe essersi completato nell’arco di un secolo.
Missioni lunari
Sono quattordici i giorni in cui la Luna è avvolta dal buio. Quattordici giorni dura la sua lunga notte, in cui le temperature si abbassano fino a raggiungere i 170 gradi sotto zero. Una temperatura impossibile per le macchine e per l’Uomo.
In vista delle missioni del futuro e anche della possibilità di inviare di nuovo astronauti sul nostro satellite per un lungo periodo, l’Agenzia spaziale europea studia un nuovo metodo per immagazzinare calore.
APPROFONDIMENTO: Come sopravvivere alla lunga notte sulla Luna [VIDEO]
missioni
https://www.youtube.com/watch?v=Hqj9f9vkw9ohttps://www.youtube.com/watch?v=7NPRudTA1UY
L’eclissi del 27 luglio 2018
L’eclissi totale di Luna del 27 luglio si produrrà nella prima parte della notte italiana. E’ la seconda del 2018 (dopo quella dello scorso 31 gennaio, invisibile dal nostro Paese). Il satellite si immergerà fino al centro dell’ombra terrestre, come non accadeva dall’eclissi del 15 giugno 2011. Tenendo anche conto che in quel momento il nostro satellite sarà prossimo all’apogeo, ovvero alla massima distanza dalla Terra, la durata della totalità raggiungerà i 103 minuti: la più lunga del secolo corrente!
Gli orari italiani (TU+2):
Primo contatto penombra: 19:14:49
Primo contatto ombra: 20:24:27
Inizio totalità: 21:30:15
Massimo: 22:22:54
Fine totalità: 23:13:12
Uscita dall’ombra: 00:19:00 (28 luglio)
Uscita dalla Penombra: 01:28:37 (28 luglio)
NB: a Roma la Luna sorge alle ore 20:26, poco dopo il suo ingresso nell’ombra terrestre.
Poiché il fenomeno si verifica all’inizio della notte, durante il suo svolgimento la Luna si alzerà gradualmente sull’orizzonte orientale. Questo farà sì che le fasi di maggiore appeal dell’eclissi vedranno il nostro satellite basso sull’orizzonte (nella fase centrale, alle ore 22:23, la Luna da Roma sarà a circa 16 gradi di altezza, a sud-est). Tale circostanza faciliterà la visione dell’eclissi nella cornice di qualche elemento urbano, naturalistico o monumentale che arricchirà ulteriormente l’esperienza, a beneficio soprattutto di quanti desiderano catturare qualche fotografia dell’eclissi.
Durante la totalità, sarà particolarmente suggestivo ammirare il pianeta Marte, a meno di sette gradi dal disco eclissato della Luna: il pianeta Rosso sfoggerà il suo intenso colore rubino, facendo coppia con quello del nostro satellite. La luminosità apparente di Marte sarà intorno al suo massimo, magnitudine -2.8, più brillante di Giove, superata solo da quella di Venere. credit: Gianluca Masi

La scheda dell’eclissi dal sito di Fred Espenak eclipsewise.com
WORKSHOP fotografico: “Fotografare l’eclissi totale di Luna del 27 luglio 2018”
Titolo: “La ripresa dell’eclissi totale di Luna del 27 luglio 2018, la piu’ lunga del secolo”. Docente: dr. Gianluca Masi, astrofisico ed esperto astrofotografo Quando: Sabato 21 luglio, dalle ore 10:00 alle ore 18:30 (pause pranzo libera tra le 13:00 e le 14.30) Dove:
- presso UnitronItalia Instruments, Via G. B. Gandino 37, 00167 Roma (max. 20 partecipanti)
- video tutorial esclusivo, consistente della registrazione integrale del workshop medesimo (l’indirizzo web verrà fornito per tempo agli iscritti)
Quota di iscrizione:
- partecipazione in sede: Euro 80,00 ( iva inclusa) – ISCRIVITI QUI
- accesso online al tutorial: Euro 50,00 (iva inclusa) – ISCRIVITI QUI
Iscrizione: tramite il sito di UnitronItalia Instruments Informazioni: UnitronItalia Instruments, [email protected], tel.: 06 3973 8149. L’eventoIl prossimo 27 luglio si verificherà l’eclissi totale di Luna più lunga del secolo. Essa sarà perfettamente visibile dall’Italia. La stessa sera, il pianeta Marte si troverà all’opposizione, di fatto nelle migliori condizioni di visibilità da 15 anni a questa parte. Mentre la Luna sfoggerà la propria elegantissima tonalità rossastra, il pianeta Marte brillerà intenso dello colore, nel medesimo angolo di cielo.La Luna Rossa e il Pianeta Rosso contemporaneamente vicini, a pochi gradi nel cielo, con le cifre da record sia dell’eclissi che della grande opposizione di Marte rappresentano un’occasione più unica per rara, imperdibile spunto per catturare spettacolari fotografie dell’evento, magari combinandolo con elementi e monumenti del luogo di osservazione.Proprio per approfondire gli aspetti tecnici, le esigenze strumentali e le conoscenze scientifiche necessarie per catturare un fenomeno naturale tanto suggestivo e straordinario, quanto insolito e non banale fotograficamente, vi proponiamo un workshop sul tema, caratterizzato da un programma completo, che comprende tutti gli argomenti indispensabili.E’ prevista sia la partecipazione in sede, a Roma (max 20 partecipanti), che l’accesso online al tutorial che verrà rilasciato immediatamente dopo il workshop. Al termine del workshop, i partecipanti in sede potranno porre le proprie domande, che faranno parte anch’esse del tutorial offerto ai partecipanti online, assieme alle relative risposte. Il programmamattina, ore 10.00-13.00: elementi di fotografia digitale; le caratteristiche dell’eclissi totale di Luna; la scelta delle ottiche; le possibilità creative offerte dal fenomeno.Pomeriggio, 14:30-18:00: software, accessori ottici e meccanici utili alla fotografia dell’eclissi, le tecniche fondamentali di sviluppo del file raw, la pianificazione della sessione fotografica; question time. Iscrizione• Frequenza in sede a Roma: euro 80,00 (iva inclusa): http://www.unitronitalia.com/prodotto_time.asp?ID=2707WORKUI• Tutorial esclusivo online euro 50,00 (iva inclusa) : http://www.unitronitalia.com/prodotto_time.asp?ID=2707WORKOF Il docenteGianluca Masi è laureato in Fisica, indirizzo astrofisico, presso l’Università “La Sapienza”e ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Astronomia presso l’Università di “Tor Vergata”. Ha all’attivo la pubblicazione di circa 900 contributi professionali, la scoperta di decine di asteroidi, numerose stelle variabili, è co-scopritore di tre pianeti extrasolari e del transiente ASASSN-15lh, la più luminosa supernova mai scoperta. Nel 2006 ha fondato il progetto Virtual Telescope. Da oltre trent’anni svolge un’intensa attività fotografica, in cui il cielo è spesso l’elemento dominante. Suoi lavori fotografici appaiono frequentemente sui più prestigiosi media internazionali, come CNN, Newsweek, Ansa, Repubblica, Sky & Telescope e National Geographic. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, l’asteroide (21795) è stato denominato “Masi” dall’International Astronomical Union per i suoi meriti scientifici. E’ Coordinatore per l’Italia di Asteroid Day e Astronomers Without Borders. Lavora presso il Planetario e Museo Astronomico di Roma come curatore scientifico.end