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Inghilterra, abusi e violenze nelle scuole private: scatta il ‘me too’ delle studentesse

Sono oltre 6mila le ragazze che hanno denunciato in forma anonima sul sito Everyone's Invited le aggressioni subite dai compagni

ROMA – E’ un Inghilterra dalla doppia faccia quella che in questi giorni è raccontata dai media. Se da un lato ci viene mostrato un Paese che ha quasi vinto la sua battaglia contro il covid , fiero di ostentare una ritrovata normalità, dall’altro ci troviamo di fronte a storie di abusi e violenze che non rendono la nazione migliore di altre.

Inghilterra commossa per la morte di Sarah Everard

Da metà marzo il tema della violenza sulle donne è tornato al centro della cronaca e della politica inglese. A scatenarlo, l’uccisione della 33enne Sarah Everard, uccisa alle 21.30 del 3 marzo, mentre tornava a casa a piedi, dall’agente di Scotland Yard Wayne Couzen. Una storia che ha commosso la popolazione e smosso le coscienze, tanto da spingere numerose donne a raccontare le loro esperienze fin lì taciute.

Proprio con l’intento di ‘rimediare’ e di dimostrare la propria sensibilità nei confronti della violenza sulle donne, la polizia inglese ha iniziato ad indagare su diversi casi di abusi denunciati in forma anonima sul sito ‘Everyone’s Invited’. Le storie, più di 6mila, hanno dato vita a quello che è stato definito ‘il mee too’ inglese delle studentesse, che sul banco degli imputati ha portato inizialmente le scuole private più note di tutto il Paese, come Eton e Westminster e successivamente anche quelle statali. Istituti in cui hanno studiato personaggi conosciuti in tutto il mondo, come il principe William o il primo ministro Boris Johnson.

Più di 100 le scuole inglesi coinvolte nello scandalo

Il ‘merito’ di aver fatto scoppiare il caso delle violenze va a Soma Sara, neolaureata all’University College di Londra, che a giugno 2020 ha dato vita al portale ‘Everyone’s Invited’ con l’intento di spronare le ragazze e i ragazzi a raccontare le loro storie proprio come ha fatto lei, vittima di un esperienza simile, per scardinare definitivamente ‘la cultura dello stupro’. L’adesione è stata talmente grande, che ne è emerso un quadro a dir poco ‘disastroso’: ad essere coinvolte sono circa un centinaio di scuole sparse su tutto il territorio. Nelle denunce è presente di tutto: ragazze abusate dai compagni durante feste a base di alcol o album ‘segreti’ in cui gli studenti raccoglievano foto di compagne nude o in atteggiamenti intimi. A rincarare e non di poco la dose, il fatto che spesso le giovani erano spinte dai professori stessi a non denunciare, finendo in un sistema ipocrita che vedeva coinvolto trasversalmente tutto il personale scolastico, con gravi vicende che spesso gli istituti stessi tendevano ad insabbiare.

2021-04-01T17:59:55+02:00