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VIDEO| Claver Gold è tornato: “Ho imparato a essere vulnerabile”

Il rapper si racconta in occasione dell'uscita del suo nuovo disco, "Questo non è un cane"

Cinque anni dopo la sua ultima fatica, Claver Gold è tornato con “Questo non è un cane”, il suo ottavo disco sulle piattaforme per Woodworm/Glory Hole Records. Una rinascita per il rapper che ritroviamo “cresciuto, che scrive in maniera un po’ più conscia e riesce a vedere le situazioni da altre angolazioni rispetto al quasi totale pessimismo con il quale le vedevo prima”.

È lo stesso artista, al secolo Daycol Orsini, a raccontare alla Dire questo cambio di prospettiva, anticipato dai singoli “Malastrada” e “Mai più” con Davide Shorty. Due delle 17 tracce iniziate a scrivere con l’avvio del primo lockdown del 2020.

UN CORAGGIO RITROVATO

Un periodo di analisi per Claver Gold che ha trovato un nuovo coraggio di dire le cose, per citare (anche se indirettamente) uno dei titoli delle canzoni (“Il coraggio di dirti”): “Prima avevo meno coraggio di essere vulnerabile- spiega- credo che raccontarsi per quello che si è ti fa stare meglio. Essere vulnerabile non vuol dire essere debole ma che lasci degli spazi alle persone per poterti conoscere e capire meglio”.

NON GIUDICARE DALLA COPERTINA

Questo è anche il significato dietro “Questo non è un cane”, che si ispira a “Questa non è una pipa” di Magritte. Che vuol dire? Non giudicare qualcuno dalla copertina perché quello che vediamo è solo una parte di un ventaglio più grande di emozioni, interessi e vissuto.

Nato e cresciuto ad Ascoli Piceno, Claver Gold ha trovato nella sua città la spinta per dire le cose a “suon” di rap: “Lì mi è nata la scintilla di voler fare il rap e voler fare musica. Non era il mio piano A, era un momento di sfogo”. E ancora oggi è così.

L’INTERVISTA

Ecco la chiacchierata con Claver Gold in cui ci racconta questo e molto altro.

2022-09-28T17:35:08+02:00