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Europei 2016. Italia, dentro o fuori. E’ sfida alla Spagna con il 3-5-2

Chiellini, nessuno credeva in noi ma non siamo mai stati delle 'pippe'

27 Giugno 2016

Europei 2016 Giorgio-ChielliniROMA – E’ il momento della verità per l’Italia di Antonio Conte. Nessuna prova d’appello all’orizzonte, o si è dentro o si torna a casa. Servono conferme e una prova d’orgoglio per una squadra, la Nazionale, sulla quale, alla vigilia, come spesso accade, nessuno avrebbe mai scommesso. E, invece… la squadra c’è, l’entusiasmo dei tifosi pure. Manca (solo) la prova sul campo. Un appuntamento che terrà il Paese ‘azzurro’ con il fiato sospeso a partire dalle 18 di oggi pomeriggio. Diretta televisiva su Rai1 e sul canale satellitare di Sky.

Italia – Spagna: il ct Conte

“Se vogliamo vincere con la Spagna e compiere una vera e propria impresa dobbiamo andare al di la’ del prevedibile e pensabile, fare cose straordinarie”. Parla così il ct, Antonio Conte, nella conferenza stampa della vigilia a Saint Denis. Sarà una partita da ‘dentro o fuori’, nessun appello per restare in questi Europei 2016. Ma il ct avverte “i miei giocatori sono capaci di fare questo, e anche altro”. “La gara la dobbiamo vincere tutti insieme nella fase offensiva – spiega ancora Conte -, è quando abbiamo palla che dobbiamo fare male alla Spagna. Stiano attenti, gli iberici: in fase possesso possiamo devastare chiunque”. Indiscrezioni dell’ultima ora vedono una Italia schierata con un 3-5-2. Terminali d’attacco Eder e Pellè, centrocampo presidiato da De Sciglio, Giaccherini, De Rossi, Parolo e Florenzi. Ad evitare problemi a Buffon il terzetto Chiellini, Bonucci e Barzagli.

Italia – Spagna: Giorgio Chiellini

“Ora tutti dicono che l’Italia è l’Italia, ma la verità è che nessuno credeva in noi”, ha rincarato Giorgio Chiellini. “Anche qualche mio collega – ha ironizzato – mi aveva detto: prenota, tanto il 27 sei a casa. Ora, invece, i tifosi sognano. E noi continuiamo a navigare a vista”. Chiellini senza peli sulla lingua parla anche della sconfitta, l’unica, a Euro2016. “Non eravamo pippe prima, non eravamo fenomeni dopo la Svezia e non siamo tornati scarsi dopo l’Irlanda. Prima del via dell’Europeo, eravamo morti: siamo stati esaltati e riaffossati. Si giudica troppo dagli episodi: chi ha giocato mercoledì ha dato il massimo, anche con qualche errore”. Poi, sulla sfida di questa sera con gli iberici sottolinea, “spero che aver riposato più della Spagna sia un vantaggio. Stiamo lavorando intensamente dal 18 maggio e vogliamo rimanere in forma sino al 10 luglio. La Spagna? Doveva finire a 9 punti, con la Croazia ha peccato solo di sufficienza: per mezz’ora ha giocato un gran calcio”.

2016-06-27T12:34:24+02:00