“La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.” (Giovanni Falcone)
ROMA – Gli Anni 90. Anni terribili: la lotta contro la mafia è la protagonista indiscussa. Da un lato la giustizia, dall’altro la criminalità organizzata. ‘Buoni’ e ‘cattivi’ scendono in campo nella nuova serie tv, Il Cacciatore, in onda dal 14 marzo in prima serata su Rai 2.
Il Cacciatore – liberamente ispirato alla vera storia del magistrato Alfonso Sabella, raccontata nel libro ‘Cacciatore di Mafiosi ‘ edito Mondadori– racconta le vicende di Saverio Barone (Francesco Montanari), un PM che nei primi anni ’90, appena trentenne, diventa il protagonista della caccia ai mafiosi nella stagione immediatamente successiva alle stragi di Capaci e via D’Amelio, dove perdono la vita i giudici Falcone e Borsellino. Un pubblico ministero che mette in ginocchio l’intera mafia corleonese, mandando dietro le sbarre centinaia di mafiosi.
Non è la solita serie sulla mafia. Fotografia cinematografica e musiche rapiscono lo sguardo e le orecchie. Un’accurata ricerca del linguaggio hanno fatto si che i dialoghi fossero seducenti senza però ‘spogliare’ il tema della narrazione dalla sua gravità e importanza.
Rispetto ad altri registi che hanno portato sul piccolo schermo la criminalità organizzata siciliana, Stefano Lodovichi e Davide Marengo hanno ‘ripulito’ questa tematica da quella patina troppo istituzionale, troppo asettica e priva di un lato umano.
Saverio Barone è un uomo e dopo un PM. Dentro di lui arde l’ambizione e la passione per il suo lavoro. In lui c’è profondità ma anche leggerezza. Lo sconforto (iniziale) di essere l’ultimo arrivato nel pool antimafia non lascia spazio alla paura di essere ammazzato. Il personaggio interpretato da Montanari dedica del tempo anche all’amore e a tutte le sue sfumature.
P.S. Finalmente un serie tv che permette allo spettatore di godersi un vero dialetto siciliano.
Nel cast: Francesco Montanari, David Coco, Paolo Briguglia, Francesco Foti, Marco Rossetti, Roberta Caronia, Miriam Dalmazio, Roberto Citran, Edoardo Pesce, Giulio Beranek, Claudio Castrogiovanni, Katia Greco, Alessio Praticò, Alessandro Giallocosta, Dario Aita, Nicola Rignanese, Daniela Marra, Alessandro Agnello.
I primi due episodi in anteprima online su RaiPlay dall’11 marzo
Il Cacciatore, la fotogallery
Il Cacciatore, la sinossi
Primo episodio – “Nel bosco”: 1993. Saverio Barone, un giovane magistrato in servizio a Termini Imerese, in un mix di ambizione e senso del dovere, decide di denunciare al CSM il suo capo, Salvatore Donà, sospettando una sua collusione con la mafia locale.
In quei giorni Tony Calvaruso, un giovane da poco uscito di prigione, è in prova per “un nuovo lavoro”: autista personale di Leoluca Bagarella, Don Luchino, il boss a capo dell’ala militare della mafia corleonese. Mafia corleonese che, in quel periodo, è sempre più minacciata dal fenomeno dilagante del pentitismo…
Secondo episodio – “Fuoco amico”: Saverio è nel pool da qualche mese. I colleghi lo trattano con sufficienza e non ha ancora avuto modo di mostrare il proprio valore. Alla fine l’occasione arriva. Elia gli affida un compito: volare in Svizzera insieme al pentito Salvatore Cancemi e recuperare cinque milioni di dollari che il mafioso avrebbe nascosto lì per conto di Bagarella.
Don Luchino, intanto, revoca l’ordine d’uccisione del piccolo Di Matteo: il bambino sarà tenuto in ostaggio da Giovanni Brusca in attesa che il padre ritratti. Brusca mal digerisce la decisione ma, per adesso, è costretto a piegarsi.
Il Cacciatore, una coproduzione Cross productions – Beta in collaborazione con Rai Fiction