Roma – Sono della provincia di Forlì e suonano ormai dal 2013, I Traditori si affacciano nel panorama discografico della musica indie con “Delicato”, il primo disco uscito il 20 aprile per Libellula. Un album in cui le atmosfere ’80 e ’90 si fondono a un pop orecchiabile e leggero. Registrato allo Stonebridge Studio di Cesena, sotto la guida di Andrea Cola (Sunday Morning) e Michele Bertoni (Aidoru, Marquez), i dieci brani dell’album tratteggiano un “quadretto all’italiana” tipico della generazione dei trentenni tra disagio, storie d’amore assurde, vita a-sociale e lavoro. Synth e batterie elettroniche, cosi come gli arrangiamenti curati, lasciano comunque spazio a una vena istintiva, ironica e “ruspante” che è l’essenza della band. Dalla traccia di apertura, “Povero sfigato”, fino a “Lignano”, i brani presentano situazioni comuni a molti, dai risvolti tragicomici, nei quali ci si può facilmente riconoscere e pensati per accompagnare l’ascoltatore nella vita di tutti i giorni.
“Non ci piace prenderci troppo sul serio, e si sente” – raccontano I Traditori – “Non ci piace fare tanti discorsi attorno alla musica e ai nostri pezzi. I nostri ascolti sono vari, ma abbiamo sempre avuto un animo pop. Quando abbiamo deciso di suonare senza filtri, è venuto fuori quel substrato ritmato e orecchiabile dovuto alle nostre influenze anni ‘90. Dobbiamo anche ammettere che il nuovo “movimento pop” (perché di indie ormai ha ben poco) italiano, che ha riportato in auge quel gusto anni ‘80 e ‘90, ci ha servito l’assist per prendere nuovi spunti. Forse ci siamo dentro anche noi? Chissà. Di sicuro ne siamo complici, ma senza prenderci troppo sul serio”.
I traditori sono Matteo Cavallini, Leonardo Forcelli, Federico Valgiusti e Francesco Ricci.