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Il “Condor” di Roberto Angelini, un nuovo singolo aspettando l’album

Una preghiera laica per continuare a vivere intensamente. Nel videoclip 'una piccola favola ambientata in paesaggi dalla bellezza epica e romantica'

15 Febbraio 2021

Roma – Tra i progetti discografici più attesi del 2021 c’è quello di Roberto ‘Bob’ Angelini. Condor è il secondo singolo, dopo Incognita, che anticipa il nuovo album di inediti.

I romani nottambuli e affezionati ai live tra circoli e club della capitale lo conoscono bene, gli spettatori di ‘Zoro’ (Propaganda Live su La7) lo seguono sui social e condividono su Twitter sin dai tempi di Gazebo (Rai 3). Tutti gli altri però potrebbero conoscerlo senza saperlo. Roberto Angelini infatti è autore, chitarrista e produttore. FioriRari è la sua etichetta indipendente che ha dato voce, per esempio, all’album di esordio di Margherita Vicario. L’ultimo album (pluripremiato) di Niccolò Fabi – Tradizione e Tradimento – è coprodotto da lui e poi ci sono un Premio della Critica “Mia Martini” al Festival di Sanremo nel 2001 e canzoni scritte per artiste come Elodie ed Emma Marrone, per la quale firma anche il brano “Calore” con cui la cantante vince il talent “Amici” nel 2010.

Il ritorno da solista

A dicembre 2020 Roberto Angelini lancia “Incognita”, il brano inedito a suo nome arriva dopo tanti anni. Tra progetti, collaborazioni e brani scritti per altre voci, ‘Bob’ mancava dalle scene dal lontano 2011, l’anno del suo ultimo disco. Condor, uscito pochi giorni fa, è la sua preghiera laica.

Roberto Angelini spiega Condor

Il Condor rappresenta la metafora della contraddizione, che è alla base del vivere intensamente.

Non si può vivere in questo modo se non si è disposti a dare e ricevere tutto. Se non si è pronti a cogliere i segnali che la vita ti offre. Se non si è in grado di ripartire anche quando si pensava di essere arrivati.

I miei buoni propositi sono racchiusi in una preghiera laica: non lasciare che la paura mi condizioni, continuare ad indagare ed essere curioso e avere sempre dei punti di riferimento.

Ma, nonostante tutto, nei momenti bui, ci si può trasformare in un condor e accontentarsi dei resti delle scelte altrui.

I registi Francesco Cabras e Alberto Molinari parlano del videoclip​

L’idea è quella di rappresentare la canzone di Roberto Angelini come una piccola favola ambientata in paesaggi dalla bellezza epica e romantica. La metafora è quella antichissima della creatura antropomorfa che raggiunge la sua natura umana (o animale) attraverso l’intensità delle emozioni, così come ci è sembrato recitasse in qualche modo il testo. La chiave qui è ironica e surreale, l’uomo condor che ha paura di volare forse scoprirà che il vero volo non ha necessariamente bisogno delle ali. Il luogo ideale per girare questa storia era la Basilicata, terra magica per eccellenza, e in particolar modo Colobraro, il paese stregato studiato dall’antropologo Ernesto De Martino. Abbiamo girato grazie all’ospitalità e all’entusiasmo dei lucani con i quali abbiamo scoperto territori meravigliosi fuori dalle usuali destinazioni più rinomate. Il personaggio interpretato da Martina Martorano è ispirato a quello della Enrichetta del film “E’ ricca la sposo e l’ammazzo” con Walter Matthau diretto da Elaine May.

2021-02-15T13:45:57+01:00