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RECENSIONE| “Sai cosa c’è”? L’album di debutto di Blanco ci “fa impazzire”

Fuori oggi "Blu celeste", esordio dell'artista diventato in poco tempo uno dei nomi più interessanti della scena

10 Settembre 2021
blanco

Un disco ‘di pancia’, scritto nelle notti in bianco in cui i pensieri confluiscono senza freno. È questo fondamentalmente “Blu Celeste”, il disco di debutto di Blanco, da oggi su tutte le piattaforme per Island Records. Una perfetta cartolina di un’artista che, nell’ultimo anno, ha di certo fatto parlare di sé imponendosi come uno dei nomi emergenti più interessanti della scena.

È così che, nel giro di poco, Riccardo Fabbriconi – questo il suo vero nome – è passato dall’essere artista noto a pochi a nome da hit parade. Impossibile non aver ascoltato, almeno una volta, “La canzone nostra”, brano che lo vede al fianco di Mace e Salmo, o “Mi fai impazzire”, che invece lo catapulta in un pezzo martellante (in senso buono) accanto a Sfera Ebbasta.

Sembra aver trovato la ricetta perfetta per entrarti nella testa e non uscirne più Blanco che – a soli 18 anni – oggi lancia un progetto personale e senza schemi, come lascia intuire la copertina del lavoro. Un po’ pop, un po’ punk, un po’ rock, un po’ urban ma sicuramente per niente uguale alle produzioni che abbiamo ascoltato ultimamente. 

I feat? No, grazie!

Dodici le tracce nelle quali Blanco urla pulsioni, sensazioni, paure e speranze. E non c’è retorica nei testi che – per essere ancora più reali – non hanno la presunzione di voler per forza sfondare le classifiche grazie a collaborazioni con nomi altisonanti. Non ha aggiunto featuring il musicista che, con tutta probabilità, le chart le scalerà ugualmente. Inevitabile perché l’effetto verità paga sempre.

Blanco scrive di cose che ha vissuto, che lo hanno tormentato e che lo hanno portato a una consapevolezza che è rara in un artista così giovane. Ne sono la prova pezzi come “Lucciole”, “Notti in bianco”, “David” o “Mezz’ora di sole”. Diventa irriverente in produzioni come “Figli di p∗∗∗∗∗a” o “Pornografia (Bianco paradiso)”, che vede registrato nella intro un rutto di Michelangelo, fedelissimo compagno alla produzione del progetto. 

Un’accoppiata vincente che ha reso “Blu celeste” un disco le cui tracce rimangono impresse già dopo il primo play. Il primo di numerosi altri. 

La tracklist 

  1. Mezz’ora di sole
  2. Notti in bianco
  3. Figli di p∗∗∗∗∗a
  4. Blu celeste
  5. Sai cosa c’è
  6. Paraocchi
  7. Lucciole
  8. Finché non mi seppelliscono
  9. Pornografia (Bianco paradiso)
  10. David
  11. Ladro di fiori
  12. Afrodite
2021-09-17T15:22:27+02:00